Per celebrare la Festa della Toscana mercoledì 13 marzo, alle 20.30, al teatro Alfieri di Castelnuovo Berardenga, con la compagnia Motus “Give Peace a chance”, per lanciare dalla Toscana un grido contro la guerra. La serata aprirà con un breve incontro con il pubblico a cui parteciperanno, l’assessore alla Cultura del comune di Castelnuovo Berardenga, i rappresentanti di Emergency e di Carretera Central – Arci. Dopo l’incontro, alle 21 e 15 avrà inizio lo spettacolo “Immemori”, prodotto da Motus con il sostegno della regione Toscana. Un lavoro interamente dedicato all’elogio del ricordo, che deve essere custodito, curato ogni giorno come un bene comune dell’umanità e tramandato alle nuove generazioni. Lo spettacolo è interpretato da Martina Agricoli, Paloma Biagioli, Giovanni Consoli, Roberta Morello, Mattia Solano su coreografie di Simona Cieri, che cura la regia con la sorella Rosanna Cieri.
“Nel 1945 tutte le nazioni dissero “mai più” alla guerra – sottolinea Simona Cieri, coreografa della compagnia – e fondarono l’organizzazione delle nazioni unite con il preciso obiettivo di prevenire futuri conflitti. Ma questo non è bastato. Dall’Ucraina e dalla striscia di Gaza arrivano quotidianamente sui nostri schermi immagini di guerra. E questi sono solo i conflitti di cui si parla, perché le guerre invisibili nel mondo sono molte di più. Nella primavera 2023 si contavano 23 guerre ad alta intensità, mentre una ricerca dell’università svedese di Uppsala registrava circa 170 conflitti. È ovvio che l’umanità ha dimenticato troppo velocemente l’impegno preso nel 1945”.
“Give peace a chance” è un progetto realizzato da Motus in collaborazione con il Comune di Castelnuovo Berardenga, con la compartecipazione del consiglio regionale della Toscana, per celebrare la Festa della Toscana. Il progetto utilizza il linguaggio artistico per sensibilizzare la cittadinanza sui valori della pace e della memoria, a partire dalla considerazione che, solo custodendo e tramandando il ricordo di ciò che è stato, è possibile evitare gli errori imperdonabili del passato. Il progetto “Give peace a chance” prevede la partecipazione dei rappresentanti di Emergency, associazione umanitaria che dal 1994 è impegnata ad offrire cure mediche alle vittime della guerra e della povertà. A fianco dell’attività umanitaria, Emergency promuove attivamente una cultura di pace e di rispetto dei diritti umani attraverso incontri nelle scuole, mostre, documentari, spettacoli teatrali, libri e pubblicazioni.
L’iniziativa è inserita nel calendario delle celebrazioni per la Festa della Toscana dedicata al tema dei valori umani e della lotta alle diseguaglianze, a 100 anni dalla nascita di Don Milani. “I care” di Don Milani significa “Mi interessa, ho a cuore”, in contrapposizione al “Me ne frego” fascista. Per Don Milani “I care” è fonte del dovere morale che impone di non tacere, di reagire all’ingiustizia, di sentirsi “responsabile di tutto”, di tutelare i diritti umani e la pace. “I care” è un monito più che mai attuale, in un periodo in cui guerre e conflitti minacciano gli equilibri internazionali e la sopravvivenza di milioni di persone. Il ricavato dalla vendita dei biglietti sarà interamente devoluto a EMERGENCY per fare in modo che l’impegno di pace non si esaurisca con l’evento ma trovi una sua naturale continuazione attraverso le azioni dell’associazione.
Costo del biglietto: 12 euro (ridotto 10 euro). Info e prenotazioni: 0577 286980
L’iniziativa è inserita nel calendario delle celebrazioni per la Festa della Toscana 2023 che è dedicata al tema dei valori umani e della lotta alle diseguaglianze, a 100 anni dalla nascita di Don Milani. “I care” di Don Milani significa “Mi interessa, ho a cuore”, in contrapposizione al “Me ne frego” fascista. Per Don Milani “I care” è fonte del dovere morale che impone di non tacere, di reagire all’ingiustizia, di sentirsi “responsabile di tutto”, di tutelare i diritti umani e la pace. “I care” è un monito più che mai attuale, in un periodo in cui guerre e conflitti minacciano gli equilibri internazionali e la sopravvivenza di milioni di persone.