Tira un pugno a un poliziotto: daspo urbano per un 17enne senese. E’ il primo provvedimento analogo, a Siena

Ha partecipato con altri coetanei ad una rissa (sulle dinamiche sono in corso le indagini, ndr) vicino al Castellare degli Ugurgieri, a pochi metri da Piazza del Campo ed ha sferrato un pugno al volto a un agente di polizia, libero da servizio, che era intervenuto per sedare la colluttazione.

Il ragazzo, un diciassettenne senese, è stato bloccato dalle volanti  – intervenute poco dopo – e portato in Questura con un altro giovane che aveva preso parte al parapiglia.

Per le sue accertate responsabilità, e per la violenza manifestata anche nei confronti del poliziotto, il giovane è stato denunciato a piede libero alla Procura per i minorenni di Firenze per i reati di rissa e resistenza a pubblico ufficiale.

All’atto dell’intervento degli agenti delle volanti, infatti, aveva anche ripetutamente cercato di sottrarsi, con violenza, all’attività degli operatori. Il solito modus operandi delle bande di maranza che ormai attecchiscono ovunque.

Non solo: i poliziotti hanno verificato che anche in altre occasioni il ragazzo si era reso responsabile di episodi di violenza a Siena e pertanto, il questore di Siena Pietro Milone, accertato che la sua condotta, reiterata, è risultata lesiva del decoro pubblico e della libera fruibilità dei luoghi della città, in particolare del centro storico, ha applicato, nei suoi confronti, un daspo urbano di due anni.

E’ la prima volta che a Siena si adotta questo provvedimento nei confronti di un minorenne.

“Nell’ultima parte del 2022 sono stati denunciati 9 minorenni. Nei primi sei mesi del 2023 le denunce sono già 21. Il fenomeno è preoccupante ma voglio dire che la Questura c’è in ogni ambito, a partire dall’attività di sensibilizzazione che riprenderà anche nelle scuole, con la loro riapertura – le parole del Questore di Siena Pietro Milone -. Credo però che la comprensione degli stati d’animo di questi ragazzi non debba competere alla sola Questura. Ci sono dei problemi che devono essere affrontati da tutti: famiglie, scuole, società e non solo”.