L’Università degli studi di Siena si appresta a salutare Francesco Frati che lascerà l’incarico di rettore che ha ricoperto tra il 2016 ed il 2022. Il decano del corpo accademico ha già indetto le votazioni per l’elezione del suo successore per il mandato 2022-2028. La prima votazione è stata fissata per giovedì 7 luglio dalle 9 alle 17. Le date delle eventuali seconda e terza votazione sono stabilite per il 13 luglio e il 19 luglio, sempre dalle 9 alle 17.
Salvo candidature last minute al momento davvero improbabili, l’Ateneo sarà quindi chiamato a scegliere tra tre nomi: Sonia Carmignani, Roberto Di Pietra e Francesco Dotta.
Sonia Carmignani, professore ordinario di diritto agrario nel dipartimento di Giurisprudenza, lei ha ricoperto l’incarico di prorettore durante la pandemia. In che periodo storico ci troviamo e quale è la strada che l’ateneo deve perseguire ora?
“Si è trattato di un periodo che ci ha messo a dura prova. Ha messo alla prova l’Ateneo, la didattica e la ricerca. Naturalmente, la chiusura delle strutture legate alla pandemia ha creato qualche difficoltà e ha portato qualche contraccolpo. L’augurio è che questo periodo sia ormai alle spalle: noi siamo sulla strada della ripresa. Soprattutto la didattica ci auguriamo torni in presenza: molti studenti sono già tornati nelle nostre aule e manifestano tutta la loro voglia di riallacciare rapporti con l’Università, con i docenti e con i loro colleghi. Tutto ciò ci porta a una nuova normalità nella gestione dell’attività che svolgiamo”.
La didattica a distanza è stato il grande tema degli ultimi anni, ma adesso quale è la strada da percorrere?
“Indietro non si torna. Dovremo riuscire a coniugare i modelli di didattica tradizionale erogati in presenza ai modelli erogati anche a distanza. Capire come combinare i due modelli sarà frutto di un processo partecipato di riflessione, al quale tutta la comunità accademica dovrà essere interessata e coinvolta. L’obiettivo è ridisegnare una didattica del futuro che sia ancora più coinvolgente verso gli studenti”.
Lei ha una formazione giuridica, è giunto il momento per l’Università di Siena di tornare ad avere un giurista alla guida, giurista che manca ormai dai tempi del rettore Berlinguer?
“Per quanto mi riguarda, il mio percorso è stato quasi naturale: da prorettore vicario a candidato rettore il passo è obbligato, oltre che un piacere. Sono molto attaccata all’ateneo, io sono cresciuta qui e Siena è la mia città. Spero di riuscire a mettere a disposizione della comunità tutta l’esperienza che ho maturato in questi anni”.
Lei sarebbe la prima donna a ricoprire l’incarico di rettore dell’Università di Siena, che segnale sarebbe per la comunità femminile della nostra comunità?
“La risposta è una sola: rinnovamento. Questa è una grande occasione, spero che non vada sprecata”.
Emanuele Giorgi