Sono diversi gli spunti di lettura che il Questore di Siena Pietro Milone coglie dall’operazione congiunta di polizia e carabinieri di Siena, coordinata dalla procura di Siena, che ha portato all’esecuzione della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel territorio dei rispettivi comuni di residenza verso quattro giovani campani autori di truffe nel nostro territorio.
Il primo, afferma Milone, è “una provocazione dal punto di vista giuridico”: “Questo tipo di truffe – esordisce il Questore – rientrano nell’ambito dei reati contro il patrimonio ma andrebbero riconsiderati come reati autonomi. Questa è l’idea che do ai legislatori perché dobbiamo considerare il devastante fattore psicologico che colpisce le vittime. Le persone fanno fatica a riprendersi dopo quello che hanno subito. E quindi credo che sia necessaria la scissione di questo reato che deve essere inteso con la stessa gravità di quei delitti che vengono fatti verso le persone”.
Poi Milone si è appellato ai parenti e ai familiari degli anziani che subiscono le truffe: “Dovete essere più presenti, più vicini ai vostri cari – le sue parole – . Se non è stato sufficiente il nostro battage, la nostra campagna per contrastare questo fenomeno allora i giovani devono aiutare di più gli anziani contro questo tipo di raggiri”.
La chiosa è un plauso alla Procura di Siena “con cui si lavora molto bene – ha detto il Questore -. Sono stati capaci di fare convergere l’attività investigative di diverse forze di polizia e di farci lavorare in sinergia per arrivare ad un risultato importante”.
MC