Truffe edilizie, parte dalla provincia di Siena maxi operazione delle Finanza: sequestri per 40 milioni e 18 denunciati in tutta Italia

Parte da Chianciano Terme, la maxi-operazione, condotta dalla Guardia di Finanza di Siena, sotto la direzione della Procura di Milano, in tutta Italia a controlli sui cantieri di tutta Italia e a che ha portato a sequestri da 4o milioni di euro.

Tra i beni sequestrati, si spiega, ci sono anche cinque alberghi sulla riviera romagnola e numerose partecipazioni in note aziende di settore.

Diciotto i denunciati all’autorità giudiziaria per le ipotesi truffa aggravata ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, in relazione alle quali la procura milanese ha disposto ulteriori approfondimenti.

L’origine dell’indagine si trova in alcuni accertamenti condotti dalle fiamme gialle della tenenza di Montepulciano verso un albergo di Chianciano.

Nello specifico la struttura aveva emesso fatture per lavori edili che superavano quota 4,5 milioni di euro. Ad insospettire i militari era però l’assenza di cantieri.

Ed è da qui che sono scattati gli approfondimenti che hanno consentito di individuare una nota azienda milanese, “appaltatrice dei lavori edili fittizi e che aveva commercializzato crediti fiscali per 90 milioni di euro. Le successive indagini, condotte dalle fiamme gialle sui cantieri edili nell’intero territorio nazionale, hanno infine fatto emergere crediti fiscali inesistenti per 40 milioni di euro, la maggior parte dei quali già ceduti a diversi intermediari bancari”, recita un comunicato.

Tre milioni e mezzo di euro di  proventi illeciti sono stati quindi autoriciclati  “per acquistare cinque alberghi sulla riviera romagnola” e “pagare le caparre per l’acquisto di ulteriori tre”. Venti milioni di euro invece sono serviti ad acquisire una importante azienda del settore.

Ecco quindi che, sulla base degli elementi raccolti, il pm ha richiesto ed ottenuto dal gip il sequestro finalizzato alla confisca dei cinque alberghi, di azioni societarie, crediti fiscali e disponibilità liquide fino all’ammontare di 39,7 milioni di euro.

“Le investigazioni -spiegano le fiamme gialle – proseguono al fine di verificare la regolarità degli ulteriori cantieri intestati alla società milanese, i cui proventi risultano impiegati anche per l’acquisizione di un altro importante marchio imprenditoriale. Si rappresenta che il procedimento penale verte nella fase delle indagini preliminari e che la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili”.