L’atmosfera è surreale e mentre parliamo con lei, solamente attraverso lo scambio di messaggi su WhatsApp, le bombe stanno colpendo la città più vicina a casa sua: Ivano-Frankivs’k, situata nella zona occidentale dell’Ucraina. Paolina, fino ad un mese fa, lavorava a Siena. Nel nostro territorio per oltre 14 anni ha fatto la badante, ma in questi giorni purtroppo si trova nel suo Paese natale colpito dall’atrocità della guerra. “Qui la situazione è molto grave….”. Poche ma significative le parole usate per rispondere alle nostre domande e farci capire quale è la realtà in cui sta vivendo. “Adesso mi trovo con mia madre e mia figlia nella casa di campagna – continua-. Ci troviamo a 30 chilometri dalla città( la stessa Ivano-Frankivs’k ndr.) dove è stato bombardato l’aeroporto”. Sua nuora, ci dice, è partita con i bimbi per andare in Polonia ma lei è rimasto. “Mi sono rimaste solo le preghiere…”, scrive.
MC
Non solo il 25 novembre ma partiamo da qui Abbiamo raccolto grazie alla collaborazione con…
Una lezione di vita, non solo di robotica e intelligenza artificiale. E poi una promessa:…
Giro di boa per la Stosa, che dopo due trasferte consecutive torna al PalaCorsoni per…
Sono stati giorni frenetici, che ci hanno riportato indietro nel tempo, che ci hanno fatto…
"In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, grazie alla collaborazione…
È stata inaugurata ieri sera al Museo civico pinacoteca Crociani di Montepulciano "La Grande Illusione",…