I facili consigli di investimento non esistono, nemmeno le previsioni “sicure” dell’IA

I forti cali delle borse registrati alla chiusura della scorsa settimana hanno riportato alla mente momenti storici di grande incertezza. Paura, emotività, incapacità di comprendere e conteggiare le conseguenze economiche della guerra commerciale sui dazi hanno dominato la scena.

Uno scenario in cui forse nessuno si è sentito davvero al sicuro.

Negli ultimi mesi il tema dell’Intelligenza Artificiale è esploso in maniera inarrestabile, tanto da attirare anche i meno curiosi. “L’IA può prevedere il mercato”, “dare consigli di investimento”, addirittura “chiedere informazioni su stato finanziario, obiettivi, tolleranza al rischio e preferenze per costruire consigli su misura”, sono solo alcune delle frasi presenti in rete.

In effetti, esistono strumenti di IA on line, pubblici, aperti a tutti, che, interrogati, sembrano fornire consigli di investimento adatti, ma attenzione. L’IA può essere uno strumento, ma non l’unica fonte di informazione, soprattutto perché non è regolamentata rispetto alle tutele previste a favore dell’investitore.

Nessuno, nemmeno l’IA può prevedere i mercati finanziari con certezza e per quanto l’algoritmo tecnologico riesca a processare una mole significativa di informazioni, non ha l’obbligo deontologico di agire nel migliore interesse dell’investitore e di fornire una consulenza adeguata alla sua situazione finanziaria, economica, patrimoniale personale.

Commettere l’errore di affidarsi esclusivamente a strumenti automatizzati potrebbe far perdere di vista quanto è importante la capacità di interpretare, il giudizio che appartiene all’essere umano e, ad “essere umani”. Così come, l’idea che “per investire basta un click” potrebbe far dimenticare che, quando i risparmiatori si interfacciano con intermediari e operatori professionali autorizzati, esistono regole di tutela, stabilite, a priori, da rispettare.

Sono appena usciti i dati di coloro che si sono rivolti all’Arbitro per le controversie finanziarie: in otto anni, dal 2017, sono rientrati nelle tasche dei risparmiatori centosessantacinque milioni di euro, a seguito della risoluzione stragiudiziale delle controversie.

Quando si devono prendere decisioni di investimento che potrebbero avere un impatto sulla nostra serenità finanziaria, è necessario affidarsi a professionisti autorizzati, che hanno le competenze e l’esperienza, fondamentali per guidarci. Sempre, e ancora di più quando c’è forte turbolenza.

Affidarsi ad applicazioni IA pensando che c’è l’IA per trovare la soluzione giusta ad ogni problema ed aspettativa, vuol dire non considerare che l’idea di trading suggerita potrebbe essere errata, o non aggiornata, o non esaustiva e completa. Aspetto di difficile controllo dato che la precisione dell’informazione si modifica in base a diverse variabili. Non è escluso, a mio avviso, che si possa guidare l’algoritmo, inconsapevolmente, verso ciò che corrisponde ai nostri Bias emotivi e comportamentali, come la conferma delle nostre opinioni, l’eccessiva valutazione delle nostre capacità di discernere e così via.

Per discernere e selezionare le informazioni bisogna avere le competenze, e stando ai dati sulla cultura finanziaria, non è così per molti. Di conseguenza, il pericolo di diventare vulnerabili ed esporsi a perdite è alla porta.

Per non parlare della sicurezza e protezione dei propri dati personali, altro aspetto da non trascurare.

Di fronte a crisi di mercato, la storia passata e recente insegna che si tratta sempre e solo di un momento in un orizzonte temporale più ampio. E non essere da soli, o sotto l’illusione del facile “fai da te”, farà sempre la differenza. Ma oggi, oltre a questo, è importante riaffermare che le scorciatoie sui mercati finanziari non funzionano.

Maria Luisa Visione