
Passa con 229 sì, 27 no e 3 schede bianche la consultazione dei lavoratori Beko di Siena, chiamati ad esprimersi sull’accordo preliminare tra azienda, Governo e sindacati, che era stato raggiunto nelle prime ore dello scorso martedì 8 aprile. Hanno votato 259 dei 296 dipendenti totali di cui 234 su 268 operai e 25 dei 28 impiegati. Dunque la percentuale del ‘sì’ sul totale dei votanti è pari all’88,42%. L’accordo ha ricevuto il via libera anche negli altri stabilimenti italiani. “Questa vertenza si concluderà a Siena il primo giorno di lavoro con la nuova busta paga del nuovo reindustrializzatore”, ha detto la segretaria nazionale della Fiom Cgil Barbara Tibaldi parlando con i giornalisti a margine dell’incontro che ha avuto oggi con i lavoratori dello stabilimento di Siena alla vigilia dell’assemblea chiamata a votare l’accordo preliminare. “Il presidio non si smonta, rimane; dopo che abbiamo impedito di distruggere è ora di costruire e costruiamo noi” ha aggiunto Tibaldi che ha poi concluso: “La reindustrializzazione va contrattata e non faremo sconti”. “Per quanto riguarda Siena, in particolare, c’è un elemento di garanzia nuovo: lo stabilimento viene acquisito direttamente da un ente del Governo che è Invitalia, questo significa che la sfida della reindustrializzazione non è solo quella dei lavoratori ma è una necessità condivisa con il Governo e con le istituzioni” ha aggiunto Tibaldi che ha poi concluso: “Questi lavoratori sono sereni in assemblea perché sanno che la loro battaglia non è stata tesa a difendere gli anni che li separavano dalla pensione, ma a difendere lo stabilimento e il territorio”