Da Sardara a Gesturi, Sardegna da vertigine

L’itinerario proposto da Roberto Guiggiani è un invito ad andare oltre allo stereotipo della Sardegna delle spiagge e del mare. Un viaggio che parte dal villaggio nuragico di Su Nuraxi e arriva a Sardara.

Manca esattamente un mese alla fine dell’anno scolastico, e quindi all’inizio della stagione delle vacanze. Ed in molti penserete senz’altro di andare o di tornare in Sardegna.
Ecco, c’è un piccolo spicchio di territorio, che amo particolarmente e che consiglio sempre a tutti coloro che vanno sull’isola. E’ quello compreso fra Sardara, Sanluri, Barumini e Gesturi, un itinerario di appena quaranta chilometri in quello che si chiama il Medio Campidano.

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Se volessimo seguire l’esempio dello scrittore statunitense William Least Heat-Moon e farne una “mappa in profondità”, il risultato darebbe le vertigini. Perché in questo territorio – di bellezza scabra e nient’affatto pittoresca – si trovano il villaggio nuragico di Su Nuraxi, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, risalente al XVI secolo avanti Cristo ed il castello di Sanluri, fatto costruire nel 1355 da Pietro IV d’Aragona, oggi suddiviso in quattro musei.

Oppure quel paradiso unico in Europa che è l‘altopiano della Giara di Gesturi, con i suoi famosi cavallini (una razza che non si trova altrove) e le querce da sughero inclinate fino ad essere orizzontali per il fortissimo vento che lo batte, e l’affascinante Sardara, che non per caso è bandiera arancione del Touring Club, visto che questo comune di 4000 abitanti ha sul proprio territorio insediamenti archeologici e storici di fondamentale importanza, oggi peraltro resi ancora più affascinanti da un nuovo, modernissimo sito internet: http://sardaraturismo.it/. E, per gli appassionati o per un semplice momento di relax, anche stabilimenti termali.

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E non sto qui a farvi l’elenco di tutti i palazzi, i castelli, i villaggi nuragici, le chiese che si trovano lungo questo breve itinerario, o raccontarvi la bellezza dei paesaggi o i profumi delle piante che crescono selvagge, anche per lasciare spazio alle sorprese di chi vorrà andare a conoscere questo antico territorio. Mi rendo conto è effettivamente è difficile – soprattutto in estate – staccarsi dalla bellezza delle spiagge e del mare di questa isola, ma da San Teodoro o da Orosei sono circa due ore di auto e da Villasimius nemmeno un’ora e mezzo, e dunque anche una semplice escursione, per quanto parziale, può veramente arricchire ogni vacanza, anche di chi la Sardegna l’ha magari girata tutta, ma senza mai togliere i piedi dall’acqua.

Roberto Guiggiani