Fotogallery e News- Valentini e la promessa alla città: “è finita l’epoca in cui il sindaco può avere la tentazione di fare l’interesse di gruppi di potere, grandi o piccoli che siano, rispetto all’interesse della propria comunità”. Cerimonia ufficiale di insediamento a Palazzo comunale

“Al popolo senese faccio una grande e solenne promessa: è finita l’epoca in cui il sindaco può avere la tentazione di fare l’interesse di gruppi di potere, grandi o piccoli che siano, rispetto all’interesse della propria comunità. Lo dico anche al mio partito, prima vengono gli interessi della comunità e poi quelli del partito”.
Queste le prime parole del neosindaco di Siena Bruno Valentini (PD) al momento dell’insediamento ufficiale in Palazzo Pubblico.

Una cerimonia che ha visto anche il passaggio di consegne con Enrico Laudanna, il commissario prefettizio nominato un anno fa.

Fondazione Mps –“Il prossimo presidente della Fondazione Mps sarà scelto secondo precisi criteri di competenza e non perché è un politico: dovrà avere i requisiti e le capacità professionali in grado di competere alla pari con l’attuale presidente della banca”.Queste le parole  del nuovo sindaco di Siena Bruno Valentini a margine del suo insediamento in Comune. Sul futuro della Fondazione alle prese con le modifiche statutarie e in vista della nomina dei nuovi organi dirigenti, il primo cittadino ha poi aggiunto “la ricreazione è finita. La deputazione ha forti responsabilità su quanto è successo”.

Banca Mps – “La magistratura ha fatto bene il proprio dovere di indagine e di riservatezza, si sta per arrivare ai processi e spero che nessuno fugga dalle proprie responsabilità con la prescrizione. Chiedo che i processi vengano fatti velocemente e le pene siano esemplari”. Così Bruno Valentini è inntervienuto anche  sulle inchieste che riguardano gli ex vertici di Banca Monte dei Paschi. Sul futuro di Rocca Salimbeni il primo cittadino si è  soffermato sui possibili nuovi azionisti e sul legame della banca con la città: “La decisione sugli eventuali nuovi azionisti, di cui la banca evidentemente ha bisogno, deve ruotare attorno a due principi: la Fondazione deve rimanere azionista di riferimento e il nuovo azionariato deve essere stabile e in grado di garantire sviluppo alla banca senza aggredirla in questo momento di difficoltà. “E’ finita l’epoca in cui il sindaco aveva una filiera di potere che lo portava a scegliere il presidente della banca – ha proseguito Valentini –  questo non è quello che vogliono i milioni di italiani che sono clienti del Monte dei Paschi. Voglio che la senesità sia un fattore positivo, un fattore di incoraggiamento alla crescita e non di clientelismo. Il rapporto tra la banca e la sua città non sarà più un rapporto malato ma fatto di soggetti che si rispettano e che sanno che la fortuna di uno dipende dall’autonomia dall’altro”.

El.Ca.