In questi giorni di post Palio a sorridere, forse, è solamente l’Onda. Sicuramente non sorridono gli albergatori ed i ristoratori cittadini che hanno riscontrato una presenza turistica ed un afflusso di visitatori sicuramente molto inferiori rispetto al passato. Il presidente del sindacato provinciale degli albergatori Alessandro Pescini non usa mezze misure per descrivere la situazione: “E’ un momento drammatico, siamo tutti preoccupatissimi”, dice. D’altronde l’immagine della Piazza del Campo con tanti vuoti il pomeriggio del 2 luglio ha un po’ fatto stringere il cuore dei senesi. Non è stata una bella immagine, ammettiamolo.
Pescini, facciamo il punto della situazione: com’è andata?
“L’afflusso per il Palio è stato purtroppo molto debole. Credo che non si tratti di un fatto isolato, anzi rispecchia la tendenza che si è registrata in tutto questo periodo. E’ un calo strutturale dovuto in parte alla scarsa disponibilità economica che genera una minore domanda turistica. Questo fatto ha però un risultato concreto, purtroppo negativo, anche sul lavoro: negli alberghi del territorio non vengono fatte assunzioni e sono diminuiti anche i contratti stagionali proprio perché ci sono minori presenze e quindi anche minori entrate economiche. Ma c’è anche altro”.
Cosa?
“Devo dire che da oltre due anni manca una politica turistica nel Comune di Siena. Nell’ultimo anno della sua seconda legislatura la giunta Cenni tirò un po’ i remi in barca e poi nell’anno della giunta Ceccuzzi non sono stati raggiunti risultati, forse per i noti problemi di bilancio e perla situazione non rosea della Fondazione Monte del Paschi. Negli ultimi due anni non è stato investito un euro per la promozione turistica del territorio e adesso è arrivato un commissario prefettizio che ha congelato tutta l’attività. Il momento non è semplice, la città sta subendo dei danni gravissimi”.
E’ facile percepire tanto pessimismo nelle sue parole.
“Sì, è così. La nostra è una città capace di richiamare un milione e mezzo di turisti all’anno, provenienti da ogni parte del mondo. Negli ultimi anni si è notevolmente abbassata la spesa media di un turista: prima era attorno ai 120 euro, oggi parliamo di 80 euro. Ciò nonostante grazie al turismo arrivano nelle casse senesi decine di milioni di euro ogni anno. Nel Comune di Siena ci sono 53 strutture alberghiere e solo una di queste non appartiene a individui che poi abitano, e quindi anche spendono ed investono, in questo territorio. I soldi che arrivano grazie al turismo restano qui ed entrano in circolo stimolando l’economia. Ma adesso assistiamo ad una brusca frenata di tutto questo processo”.
Ha parlato di due anni, gli ultimi, difficili. In precedenza la promozione turistica era migliore?
“L’allora assessore al turismo Donatella Cinelli Colombini investiva ogni anno 300-350mila euro per iniziative turistiche. Oggi invece mancano investimenti in comunicazione. E noi tutti abbiamo visto che quando qualcosa viene organizzato e comunicato poi la risposta positiva c’è sempre. Così facendo finisce che Siena viene sostituita nelle scelte turistiche da eventi che hanno anche una minore qualità. E’ inutile fare comunicazione soltanto tra di noi e dire e pensare che Siena è la città più bella del mondo se poi non viene fatto sapere all’esterno. Ricordo che in passato veniva fatta promozione in Germania, Francia, Inghilterra, Stati Uniti d’America, Brasile: i risultati c’erano. Ma questo avveniva, dobbiamo ammetterlo, perché l’amministrazione comunale aveva a disposizione un buon budget”.
Ma ha delle critiche da muovere all’ultima amministrazione comunale?
“Guardi, io capisco anche la situazione. Io mi sono confrontato tante volte con l’ex assessore Mugnaioli e le sue idee erano ottime. Però non sono state portate avanti, forse per il poco tempo che la passata giunta ha avuto a disposizione o forse per le risorse limitate in mano all’amministrazione comunale nell’ultimo anno. D’altronde se ci sono pochi soldi è anche più difficile muoversi”.
E purtroppo a Siena oggi non arrivano più gli americani di un tempo…
“Il calo è generalizzato e l’euro è sopravvalutato. E per quel che riguarda il turismo interno al nostro Paese è ovviamente limitato da una crisi economica imperante. Per questo motivo serve uno sforzo aggiuntivo. Negli ultimi due anni sono state azzerate le risorse per la promozione: in questo momento o si subisce la situazione oppure si cerca di reagire. Noi vogliamo reagire. Anche perché agli albergatori è stata imposta la tassa di soggiorno”.
Quando pagherete?
“Il 16 luglio pagheremo la cifra per il primo quadrimestre. Secondo una stima in un anno nelle casse del Comune entreranno un milione e 200mila euro. Non sono pochi. E’ previsto tuttavia che questa cifra venga reinvestita nella promozione turistica. Vorremmo quindi sapere come il commissario Laudanna spenderà questa somma”.
Senta, ma si può quantificare la diminuzione delle presenze turistiche nei giorni di Palio?
“Parliamo di una diminuzione del 10 per cento di presenze, in tendenza con il periodo primaverile. E’ una situazione che fa tremare i polsi”.
Ma ci sono delle aree all’interno della provincia senese che stanno ottenendo risultati soddisfacenti?
“Ci sono aree virtuose: a San Gimignano, Monteriggioni e Montepulciano non c’è un calo nell’afflusso turistico. I sindaci di questi Comuni hanno effettuato investimenti mirati ed i risultati sono arrivati con presenze che in alcuni casi sono schizzati alle stelle e con una partecipazione scoppiettante per alcuni eventi”.
Cosa può fare un commissario prefettizio appena arrivato a Siena e che qui resterà per pochi mesi in una situazione come questa?
“Qualcosa la deve fare, anche perché vanno reinvestiti i proventi della tassa di soggiorno. Il commissario deve riconoscere l’urgenza di questa situazione. Mi auguro che possa rispondere positivamente alla nostra richiesta di un incontro. Spero che venga aperto un tavolo di discussione e che si faccia il prima possibile qualcosa per rilanciare il turismo”.
Gennaro Groppa