Approvati alla Camera dei Deputati gli emendamenti che destinano i fondi stanziati con la legge di Stabilità al Fondo nazionale per le emergenze gestito dalla Protezione Civile. Di fatto vengono sbloccati i 20 milioni di euro per il recupero e la messa in sicurezza dei territori toscani e marchigiani colpiti dalle alluvioni dell’ottobre e del novembre 2013. Il provvedimento s’inserisce nelle misure urgenti in favore delle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto e dai successivi eventi alluvionali verificatisi tra il 17 e il 19 gennaio 2014, per assicurare l’operatività del Fondo per le emergenze nazionali.
“Gli emendamenti approvati in commissione – spiega Luigi Dallai, deputato del Pd, che li ha proposti – permetteranno alla Regione Toscana e, tramite questa, ai territori della provincia di Siena di poter finalmente utilizzare le risorse a favore dell’opera di ricostruzione delle zone alluvionate. Adesso dobbiamo insistere per un cambio di passo significativo nelle politiche di prevenzione. Serve un piano di lungo respiro e questo Governo ha tutte le carte in regola per affrontare la difesa del patrimonio ambientale e dell’equilibrio idrogeologico del nostro Paese dando corso ai piani di tutela dell’ambiente a salvaguardia dei cittadini, delle imprese e quindi dell’economia dei nostri territori”.
Il decreto legge affronta le problematiche connesse alla ricostruzione e alla ripresa economica dei comuni della provincia di Bologna e di Modena colpiti dagli eccezionali eventi atmosferici e dalla tromba d’aria dell’aprile scorso. E stanzia circa 100 milioni di euro aggiuntivi per il fondo nazionale per le emergenze. “Si tratta – spiega ancora Dallai – di risorse che serviranno a risanare zone ancora fortemente disagiate, a finanziare il programma di messa in sicurezza idraulica e indirettamente alla ripresa delle attività economiche. Lo sviluppo e la crescita si alimentano infatti con interventi concreti che possano permettere ai cittadini di rialzarsi e di crescere nel lavoro e nella vita di tutti i giorni”.