“Siamo intervenuti su ciò che sta accadendo a Isola d’Arbia il 7 novembre chiedendo delucidazioni in merito ma ad oggi nessuno ha risposto. Per il ruolo che ci spetta, come preannunciato, abbiamo preso informazioni per far conoscere alla città, oltre che ai nostri associati, ciò che l’amministrazione ha intenzione di autorizzare perché non vogliamo essere partecipi del disastro che ne deriverà”.
Così Confcommercio Siena nella conferenza stampa di questa mattina, 23 gennaio 2015, in merito al progetto di sviluppo commerciale della zona di Isola d’Arbia assunto dall’amministrazione comunale di Siena.
“Il documento “Recupero aree Ex Ultravox ed Ex Nannini” di Isola d’Arbia – spiega l’associazione – parla di: “Una ipotesi più accreditata che prevede per l’area ex Nannini la demolizione di tutti i fabbricati esistenti e la ricostruzione di un centro commerciale di circa 11.200 mq di superficie coperta con superficie commerciale di circa 9200 mq che comprende un ipermercato alimentare di circa 4800 mq quale polo principale attrazione oltre ad alcune medie strutture ed almeno il 20% della superficie destinata a negozi di vicinato con uno o più locali destinati alla somministrazione di alimenti e bevande”.
“Per quanto riguarda l’area Ultravox, di superficie fondiaria circa 29.150 mq – continua l’associazione – è prevista “la demolizione dei fabbricati accessori e la ristrutturazione/valorizzazione dei residui immobili con conservazione integrale di tutte le strutture. Il fabbricato residuo, di circa 10.000 mq, sarà utilizzato al 40% tra attività ricreative, ristorazione e bar e per il 60% per attività commerciali in modo sinergico con quanto previsto per l’area ex Nannini”.
Per ulteriore informazione, questa è la cronistoria:
– 24/07/2014 – la società Isola d’ Arbia srl presenta della documentazione tecnica “ai fini della richiesta di inserimento di destinazione d’uso della struttura di vendita sulle aree in oggetto”;
– il 14/08/2014 (vicino al Palio dell’ Assunta), la giunta “si è espressa favorevolmente sulla proposta di inserimento della nuova grande struttura di vendita nelle aree ex Nannini ed ex Ultravox nella ex zona industriale di Isola d’ Arbia, decidendo di dare avvio al procedimento ex comma 2 art. 69 LRT 52/2012 per la verifica della sostenibilità territoriale (estratto della relazione della Direzione Territorio Servizio Urbanistica del Comune di Siena, pag 3);
– la Direzione Territorio – Servizio Urbanistica, in una relazione datata genericamente settembre 2014, conclude che “esclusivamente per le aree interessate, occorre una integrazione al Regolamento Urbanistico e che le modifiche saranno proposte con variate urbanistica da avviarsi a seguito delle risultanze positive della procedura ex art. 69 LRT 52/2012”;
– in data 24/09/2014 il Comune di Siena ha convocato la Conferenza di Pianificazione, invitando Regione Toscana, Provincia di Siena ed i Comuni di Sovicille, Rapolano Terme, Murlo, Monticiano, Monteroni d’ Arbia, Monteriggioni, Chiusdino, Castelnuovo Berardenga, Buonconvento e Asciano per il 4 novembre 2014. La riunione è stata riconvocata lunedì 12 gennaio 2015 ed ha visto la maggior parte dei comuni assenti, solo il no di Monteroni ed due pareri favorevoli.
“Questi i contenuti e le date degli atti già assunti dall’amministrazione comunale, reperiti sul sito del Comune – fa notare Confcommercio – per chi vuole, basta accedere al sito”.
“Dimensioni di questo tipo – sottolinea Confcommercio – sono proprie di zone vaste (vedi i Gigli) dove ci sono le grandi vie di comunicazione, le autostrade, e milioni di potenziali utenti. Tutto quello che qui non esiste: residenti dei Comuni convocati poco più di 100mila e l’unica via di comunicazione la vecchia Cassia. Dato che il sindaco è anche consigliere provinciale, gli chiediamo di dirci programmi e tempi sulle strutture viarie in quella zona”.
“Partendo da questi dati la domanda è: ma quale è il disegno di città che il sindaco e la giunta vogliono portare avanti? Si vuole sostenere il turismo? Con questo progetto la città si svuota. Che ne guadagna la città in termini di sviluppo turistico? Niente”.
“Non solo, la scelta che il Comune sta facendo è in totale controtendenza rispetto a tutta la realtà regionale dove la formula della grande distribuzione presenta elementi di crisi. Ci dobbiamo domandare quale è la capacità di assorbimento di questi progetti a Siena con una selva di cartelli “vendesi” e spazi liberi in tutta la città? E la risposta è facile”.
“Quello che ci disturba è che in un progetto di tale portata ad oggi non siamo stati interpellati – continua Confcommercio – c’è quasi un rifiuto del ruolo di consultazione e confronto su temi di questo tipo che invece ci dovrebbero essere con le associazioni di categoria. E’ dal confronto che nascono progetti di sviluppo come quello di Cerchiaia oltre 20 anni fa dove le associazioni erano in prima linea”.
“Sono passati mesi dal momento in cui è iniziato l’iter di approvazione di questo progetto. Non è ancora il momento – si domanda Confcommercio – di avviare un confronto con le associazioni e la città? Farci trovare di fronte al fatto compiuto non gioverà a nessuno, soprattutto alla città e alla tipologia di sviluppo sul quale questa si deve incamminare. Noi, fiduciosi, in attesa di un invito per poter parlare di questo progetto, abbiamo attivato la nostra struttura regionale attraverso tecnico e avvocato di fiducia per verificare che l’iter seguito dall’amministrazione sia in linea con le nuove norme regionali”.