Il 5 novembre dello scorso anno, un gruppo di quattro giovani stranieri imperversò in città, mettendo a segno in circa tre ore, dalle 2.00 alle 5.00, ben cinque rapine ai danni di sette giovani, pressoché tutti studenti universitari fuori sede, cui furono sottratti denaro e telefoni cellulari.
Le Forze di Polizia furono costrette, quella notte, al super lavoro per intervenire sulle rapine che venivano segnalate, in rapida successione, in differenti luoghi della città.
Le modalità seguite per colpire erano state sempre le stesse e anche le descrizioni fornite dalle vittime corrispondevano.
Fu subito chiaro, quindi, agli investigatori che a compiere tutte le rapine fosse stata la stessa banda.
Si trattava di giovani provenienti, per come si esprimevano, da Paesi Balcanici che, muovendosi a bordo di un’autovettura Fiat Panda, risultata rubata, prendevano di mira chi a quell’ora stava rincasando, minacciando le vittime con una pistola e, in qualche caso, aggredendo selvaggiamente i malcapitati, facendosi consegnare soldi ed oggetti di valore.
Poche ore dopo i fatti, la Polizia, cercando nella cerchia di conoscenze e frequentazioni di uno straniero, trovato alcune settimane prima in città con una pistola giocattolo priva del necessario tappo rosso, erano riusciti ad individuare uno dei componenti del gruppo di rapinatori, riconosciuto in fotografia da alcuni rapinati.
Contemporaneamente, gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Siena, erano riusciti a rintracciare in un parcheggio, vicino all’entrata di Siena Nord dell’Autopalio, la Fiat Panda rubata, usata dai rapinatori in nottata per colpire.
Un paziente servizio di appostamento nei pressi di quell’autovettura aveva presto dato i suoi frutti.
Prima uno e poi altri due giovani parte della banda dei rapinatori, erano stati, infatti, acciuffati mentre stavano avvicinandosi alla macchina.
Presi tre del gruppo, non era stato difficile risalire al quarto e ultimo complice, identificato e rintracciato dagli uomini della Mobile senese.
Alla fine, tutta la refurtiva era stata recuperata ed era stata sequestrata anche la pistola semiautomatica, del tipo “scacciacani”, riproduzione fedele delle armi in dotazione alle Forze di Polizia, usata per minacciare i rapinati.
Oltre all’autovettura Fiat Panda utilizzata dai rapinatori, era stato recuperato, inoltre, anche uno scooter rubato, a disposizione della banda.
In quella occasione, due dei quattro componenti del gruppo di rapinatori erano stati arrestati, in esecuzione del provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso la notte del 6 novembre 2011, dal Sostituto Procuratore della Repubblica di turno presso il Tribunale di Siena, Aldo Natalini.
Gli altri due, minorenni, erano stati denunciati in stato di libertà.
Ora anche per loro, V. S. e V. Z., entrambi diciassettenni e ucraini, sono scattate le manette ai polsi.
Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze ha disposto nei loro confronti la misura della custodia cautelare in carcere, perché responsabili di rapina aggravata plurima continuata in concorso, oltre ad essere indagati anche per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale continuata.
Gli uomini della Mobile senese hanno quindi eseguito la misura arrestando i due adolescenti e accompagnandoli all’Istituto Penitenziario Minorile di Firenze a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.