“Non c’è solo la grave crisi finanziaria della Banca Mps, anche il Comune di Siena era in dissesto per le incertezze sui fondi della Fondazione Mps. Per questo è arrivato il commissariamento dell’Amministrazione comunale, conseguente all’addio dell’ex sindaco Franco Ceccuzzi”. E’ quanto scrive l’associazione di Siena “Confronti”, composta anche da iscritti al Partito democratico, in una lettera inviata a tutti i capigruppo delle commissioni Finanze di Camera e Senato che in seduta congiunta ascolteranno domani il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, sul caso Mps. Alla lettera è stata allegata la documentazione con gli atti ufficiali del commissario prefettizio.
“Le ultime nomine del Consiglio di Amministrazione della banca MPS SpA – scrive nella lettera l’associazione senese – non hanno niente a che vedere con la crisi della Giunta del Comune di Siena e chi sostiene che i due fatti sono legati o è in malafede o ha qualcosa da nascondere. Oggi Siena ha bisogno di guardare avanti e di superare le divisioni che hanno portato solo ad un aggravamento ulteriore della difficile situazione in cui si trova la città. E’ bene, però, che tutti gli elementi vengano conosciuti, ora che Siena è entrata suo malgrado in un caso di rilevanza nazionale. Per fare chiarezza e per avere un quadro il più possibile veritiero della situazione, è bene ricostruire cosa è accaduto nei mesi recenti al Comune di Siena, una situazione strettamente connessa alla vicenda Mps. Nella primavera 2012 una parte consistente della maggioranza di centrosinistra, comprendente addirittura il 50% del gruppo del Pd in consiglio comunale, ha votato contro il bilancio consuntivo 2011 perché conteneva poste non certe, e quindi illegittime. Si trattava di fondi della Fondazione Mps, messi a bilancio senza che ci fossero certezze. Invece di modificare il rendiconto, la Giunta guidata dall’allora sindaco Ceccuzzi ha preferito andare allo scontro, arrivando alle dimissioni prima ancora che scadesse la finestra di approvazione del bilancio, prevista fino al 30 giugno. Il sindaco si è dimesso prima, causando l’arrivo del commissario governativo”.
“E’ stato proprio il commissario – prosegue la lettera – a fare luce mesi dopo sullo stato reale dei conti. La delibera n. 142 datata 01/10/12, con la quale il commissario ha approvato il Rendiconto di gestione 2011, riporta testualmente che il provvedimento può essere adottato ‘viste le note della
Fondazione Monte dei Paschi di Siena del 5.09.2012 e del 21.09.2012, con le quali si comunica al Comune di Siena il definitivo venir meno della clausola di salvaguardia, si conferma l’assegnazione delle quote pluriennali assegnate e si comunica il piano dei pagamenti’. Senza queste due comunicazioni, arrivate appunto a settembre 2012, il Rendiconto non poteva essere approvato. Ad aprile e maggio, quindi, sarebbe stato del tutto illegittimo approvarlo in consiglio”.
“La struttura commissariale del Comune – riporta ancora la lettera – scrive, inoltre, testualmente: ‘Dato atto che nelle sedute del 27/04/2012 e del 21/05/2012 il Consiglio comunale non ha approvato la proposta di Rendiconto di Gestione 2011; precisato che, dall’esame dei verbali delle sedute, la principale causa ostativa del rendiconto da parte del Consiglio comunale risulta essere stata la attendibilità di contributi pluriennali concessi dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, in quanto gli stessi erano assoggettati ad una ‘clausola di salvaguardia’ legata al raggiungimento di un successivo accordo con i creditori finanziari della Fondazione stessa; vista la nota della Fondazione Monte dei Paschi di Siena del 5.9.2012 con la quale si comunica al Comune di Siena il definitivo venir meno della suddetta clausola di salvaguardia e si conferma l’assegnazione delle quote pluriennali assegnate; ritenuto, di conseguenza, che ad oggi, non sussistendo più le cause impeditive richiamate in precedenza, di procedere alla formale approvazione del Rendiconto 2011 oggetto del presente provvedimento; il commissario straordinario delibera di approvare, preso atto di quanto in premessa esposto, il Rendiconto di gestione dell’esercizio 2011”.
“A testimoniare ciò – scrive ancora l’associazione ‘Confronti’ – la delibera della Corte dei Conti depositata nella segreteria della sezione regionale di controllo per la Toscana lo scorso 27 novembre che sul bilancio di previsione 2012 testualmente recita: “La mancata previsione in bilancio di adeguati stanziamenti tali da garantire l’equilibrio nell’esercizio, ivi compresa la quota necessaria per il finanziamento del disavanzo sostanziale, accertato nuovamente dall’ente con le risultanze del rendiconto 2011, contrasta con i principi contabili di veridicità ed attendibilità richiamati dall’art. 162 del Tuel e costituisce e per tanto una grave irregolarità contabile, che richiede l’adozione di specifiche misure di adeguamento e costante monitoraggio delle revisioni di bilancio”.