Banca Monte dei Paschi di Siena rinnova il sostegno ai produttori del “Consorzio Vino Chianti Classico” attraverso la sottoscrizione di una convenzione dedicata alle aziende vitivinicole associate presenti nella province di Firenze e Siena. Il documento è stato firmato ieri a Tavarnelle Val di Pesa dal direttore del Consorzio Giuseppe Liberatore, dai direttori territoriali mercato di BMps di Firenze Alessandro Desideri e di Siena Giovanni Ametrano.
La convenzione prevede un pacchetto di misure ad hoc a condizioni agevolate, dedicate alle esigenze della filiera vitivinicola in un momento particolare per il mercato che richiede prodotti caratterizzati da sempre maggior qualità e che, quindi, presuppongono innovazione e attenzione crescenti in vigna così come in cantina.
“Le imprese vitivinicole hanno bisogno di un rafforzamento degli strumenti di sostegno da parte del sistema bancario toscano, – commenta Giuseppe Liberatore, direttore generale del “Consorzio Vino Chianti Classico” – e per questo motivo già in passato abbiamo apprezzato la collaborazione con il Monte dei Paschi di Siena: la nuova convenzione costituisce certamente un ulteriore importante passo in questa direzione”.
“Le etichette del Chianti Classico sono un biglietto da visita della Toscana e dell’Italia in tutto il mondo – hanno commentato Giovanni Ametrano e Alessandro Desideri, responsabili delle direzioni territoriali di mercato di Siena e Firenze –. Il territorio a cavallo tra le province di Siena e Firenze non avrebbe il suo fascino e la sua appetibilità senza i vigneti e la storia di questo grande vino che significa impresa, ricchezza diffusa, lavoro. Per questo Banca Monte dei Paschi sostiene da sempre piccoli e grandi viticoltori. Il Monte storicamente fonda le sue radici proprio nell’agricoltura e nella cura del territorio. Con questo accordo vogliamo continuare a seguire le esigenze delle cantine e dei produttori locali per favorire gli investimenti che creano ricadute positive nell’indotto e fanno crescere le eccellenze”.
La dinamicità degli imprenditori agricoli e vitivinicoli in particolare è fondamentale perché costituisce un presidio di sviluppo economico e di salvaguardia dell’ecosistema oltre a rappresentare un biglietto da visita culturale tra i più appetiti dai consumatori che sanno apprezzare il legame tra prodotti e territorio.
Tra le misure previste dall’accordo ci sono, infatti, una linea di finanziamento per impianto e reimpianto di vigneti, una dedicata all’invecchiamento vini, una per l’acquisto di macchine per la lavorazione delle viti (quali cimatrici, spollonatrici, legatrici eccetera) e per l’attrezzatura di cantina (vasi vinari come botti e tini, pompe, filtri, attrezzatura minuta eccetera) e una per l’anticipo di spese di produzione.
Il Consorzio Vino Chianti Classico è la più antica associazione di produttori a livello nazionale. E’ nata infatti nel lontano 1924 per volontà di 33 viticoltori che si sono uniti per difendere e promuovere il vino prodotto nella zona e proprio quest’anno festeggia quindi i novanta anni dalla sua costituzione. I soci del Consorzio Vino Chianti Classico sono oggi 560, di cui 365 imbottigliatori.
Il Chianti Classico, quello che nel mondo del vino può essere a ragione definito come un vero e proprio “distretto”, può contare su numeri da “grande impresa”: fatturato stimabile in oltre 600 milioni di euro, valore della produzione vinicola imbottigliata di 360 milioni di euro, valore complessivo della produzione olivicola pari a 10 milioni di euro.