Berni: ‘Aperta una nuova fase per lo sviluppo geotermico in provincia di Siena’

“La chiusura di Pc2 a Piancastagnaio e l’apertura della nuova centrale a Chiusdino segnano una svolta per il territorio senese nello sviluppo della geotermia, una delle fonti energetiche rinnovabili più importante, in termini di produzione elettrica”. Lo dice l’assessore all’ambiente della Provincia di Siena, Gabriele Berni facendo una riflessione “a tutto tondo” sulle politiche energetiche.

 

“La dismissione della centrale amiatina, la realizzazione di un nuovo termodotto che apre le porte all’utilizzo del calore a fini civili e industriali e l’apertura dell’impianto a Chiusdino, in grado di produrre a regime circa 150 milioni di chilowattora – continua Berni – vanno nella direzione tracciata dall’accordo sulla geotermia siglato tra Regione, Province, Comunità montane e Comuni, con l’importante coinvolgimento di Cosvig per la sua applicazione. L’accordo fissava il totale dei MgW prodotti, i luoghi di coltivazione, i benefit territoriali, le risorse per investimenti in nuove tecnologie, le indagini su ambiente e salute pubblica alle quali sono vincolate le possibilità di ulteriori sviluppi. Le istituzioni si sono impegnate a puntare su numeri importanti in termini di produzione di energia elettrica, nel rigoroso rispetto degli aspetti qualitativi e ambientali, oltre che alle ricadute occupazionali”.

 

 

 

“Grazie alla tecnologia – dice ancora l’assessore – oggi possiamo superare le criticità del passato, dal punto di vista della tutela della salute e dell’ambiente, e possiamo guardare all’utilizzo di una risorsa che anche un Paese all’avanguardia in questo campo, come la Germania, ci invidia per disponibilità e tecnologia applicata. Con il nuovo impianto di Chiusdino, e grazie a quelli già esistenti a Radicondoli e Piancastagnaio, copriamo, infatti, oltre il 90 per cento del fabbisogno di energia elettrica della provincia di Siena e circa un terzo del nostro fabbisogno energetico complessivo”.

 

 

 

“Oggi, anche alla luce dell’esito del referendum dello scorso giugno – aggiunge Berni – dobbiamo porci tutti l’interrogativo su come alimentiamo i nostri consumi e dobbiamo riflettere su quanto, come, cosa e perché consumiamo. Chi, come me, è stato ed è un convinto sostenitore della battaglia contro il nucleare e sa quanto le fonti energetiche tradizionali – ovvero quelle fossili – siano inquinanti e in via di esaurimento, non può che guardare con fiducia allo sviluppo delle fonti rinnovabili. A questo si deve aggiungere la consapevolezza che tutto ciò che facciamo produce un impatto sull’ambiente che ci circonda e, quindi, anche quando parliamo di usare le fonti rinnovabili, dobbiamo tenere presente la necessità di fare e, contemporaneamente, di fare bene”.

 

 

 

“Credo – conclude Berni – che siamo sulla strada giusta, in un processo che ha bisogno anche della necessaria sobrietà per introdurre variazioni o integrazioni, quando necessario. Per questo motivo, sarebbe auspicabile rafforzare la competenza diretta degli enti locali, come le Province, in materia di programmazione sulle politiche energetiche, in modo da poter stabilire gli obiettivi e, successivamente, come e dove realizzare gli interventi per raggiungerli. Questo significa predisporre strumenti per verificare le potenzialità delle fonti rinnovabili e le loro modalità di utilizzo, applicando il principio di sostenibilità e di integrazione ambientale. Nonostante le lacune normative, questo è quello che la Provincia di Siena sta già provando a fare. Questo è anche il principio che ha ispirato l’accordo sulla valorizzazione della geotermia in Amiata e che è alla base della sfida di “Siena Carbon Free 2015”, dalla quale derivano tutte le scelte dell’amministrazione in materia di energia e ambiente”.