Gabriele Berni, 37 anni, Assessore Provinciale all’Ambiente e all’Energia è stato indicato dall’assemblea regionale di SEL come candidato senese alle primarie per i parlamentari del 29 Dicembre prossimo. Ne parliamo proprio con Gabriele.
La possiamo già chiamare Onorevole?
(ride) Parafrasando Franco Battiato mi potrei offendere. Perché se c’è un motivo che mi ha spinto a candidarmi è proprio quello di avvicinare il cosiddetto “palazzo” alla gente comune, il territorio alle stanze del governo, la politica alla realtà.
Quante possibilità sente di avere?
Mah, questo non lo posso sapere. C’è una competizione, aperta, plurale, ed io me la voglio giocare. Mettendo in campo la mia biografia, il mio lavoro, quello che sono riuscito a fare in questi anni. Penso che gli elettori di centrosinistra che vorranno sostenermi troveranno in me non solo un interlocutore attento alle istanze della nostra provincia, ma anche un riferimento sempre presente, pronto a mettersi a disposizione di un territorio nel suo complesso.
Non farò proclami magnificenti. Penso di portare una buona pratica, quella delle nostre politiche sul carbon free, sull’ambiente, come cartina di tornasole di una realtà che sa governare bene, imponendo cambiamenti e accelerazioni importanti. Una realtà che non si rassegna al ruolo di comprimario o di spettatore, ma investe sulle energie migliori per trasformare la realtà.
Siena Carbon Free, progetto vincitore del riconoscimento delle Nazioni Unite come migliore best practice internazionale sull’ambiente, è dunque la dimostrazione di un territorio piegato ma non vinto?
Certo! Ma anche Siena Carbon Free come paradigma di un’uscita possibile dalla crisi economica, sociale ed ambientale che l’Italia, l’Europa e l’Occidente tutto vivono. Un’uscita necessaria, perché o si mette mano alla grande questione del lavoro o questo paese non riparte.
In tre parole dunque quale sarebbe il tuo programma?
Direi Sostenibilità, Lavoro, Lotta alla precarietà e libertà di vivere in un paese laico che riconosca le nostre ” vite di fatto”. La profonda riforma di un sistema politico che oramai vive solo per inerzia.
Concludendo, Gabriele, la sfida l’hai lanciata: come dovranno porsi i senesi nel prossimo parlamento?
Con grande umiltà, perché una certa prosopopea ci ha danneggiato, ma anche con grande orgoglio, perché il nostro territorio ha molto da insegnare: proverò a coniugare il rinnovamento, l’innovazione politica e il buon governo di un territorio che nonostante tutte le crisi ha un grande patrimonio, uomini, donne ed idee per uscirne, dobbiamo trovare il coraggio di fare le scelte, la coerenza e la capacita di guardare al futuro abbandonando un confronto spesso ancorato sul passato.