Bruno Valentini
Sono felice di sentire la voce del segretario provinciale, che conferma che il passaggio delle primarie per selezionare ad ogni livello i candidati è un elemento costitutivo del Partito Democratico e che quindi la disponibilità a mettersi in discussione non è un optional ma un dovere democratico. Un passaggio che ogni partito affronta con l’orgoglio di ciò che rappresenta ma anche con l’apertura verso la società, aprendo il diritto di partecipazione ed allargando la base elettorale. Comprendo più il richiamo ai principi piuttosto che alle regole, come ha giustamente fatto la Direzione provinciale del PD quando ha fatto partecipare alle primarie per il Parlamento i nuovi candidati senza che avessero le firme sufficienti. Penso che sia sbagliato far svolgere le primarie a ridosso delle elezioni politiche, perché per quanto leali e serene siano, sono comunque un elemento di competizione e di divisione. Ribadisco che il mio spazio politico è quello della coalizione di centrosinistra e che l’intenzione mia e di chi mi sostiene è di contribuirne alla conferma al governo della città. Ma siamo anche convinti che senza una profonda revisione critica degli errori fatti ed una svolta netta nelle persone e nei programmi, difficilmente il PD ed il centrosinistra potranno riconquistare la fiducia dei cittadini. Lo riscontriamo ogni giorno parlando con le persone che vengono a proporsi di firmare per sostenere la mia candidatura. Come avevamo previsto, stiamo riuscendo a scalare la vetta che ai più sembrava insormontabile delle 1500 firme di cittadini senesi, nonostante il periodo natalizio e la nostra artigianale organizzazione. Non si può trascurare che questi sono voti in più per il PD ed il centrosinistra, non in meno, e che siamo noi ad averli raccolti. Intendiamo entrare sempre di più nei problemi di Siena e quindi abbiamo programmato alcuni incontri pubblici, nei quali oltre a me non ci saranno relatori ufficiali perché saranno aperti al contributo di tutti gli interessati. Iniziamo lunedì prossimo alle 21 con il grande tema del futuro (e del passato) del Monte dei Paschi, poi parleremo di cultura, di turismo, e del sogno di una “grande Siena”, cioè di un’area metropolitana dove le scelte urbanistiche e di mobilità vengano condivise in modo da affrontare più forti le prossime scadenze istituzionali.
Bruno Valentini