Burresi: “Toscana, bene riduzione Irap per nuove assunzioni. Adesso cambiare la burocrazia”

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“Positiva la riduzione dell’Irap per le imprese della Regione Toscana ma non basta. Adesso – indica Riccardo Burresi, Presidente del Consiglio Provinciale di Siena – c’è bisogno di una rivoluzione innovativa per cambiare radicalmente la burocrazia con l’obiettivo di rendere il sistema produttivo capace di essere competitivo e creare lavoro per i giovani”.
“Meno tasse sulle imprese toscane è un ottimo inizio per creare sviluppo e nuova occupazione. Un atto concreto – continua Burresi – che porta sollievo anche alle imprese di Siena dopo le rilevazioni di Confartigianato che denuncia che il fisco tassa il 68,3% degli utili lordi d’impresa. Un’imposizione fiscale smisurata che uccide la speranza nel futuro e la capacità delle aziende di essere competitive e creare posti di lavoro”. “Ma le imprese, anche toscane, subiscono un altro enorme costo che rischia di affondare il sistema produttivo: una burocrazia troppo lenta, eccessivamente costosa, che non decide”. “Adesso c’è bisogno di cambiare: è urgente semplificare realmente il rapporto tra Pubbliche Amministrazioni e imprese. Tutti devono fare la loro parte: lo Stato, la Regione Toscana e gli enti locali. Occorre ulteriormente intervenire sulla legge regionale 40/2009 – indica Burresi – che prevede la riduzione dei tempi per le risposte della Pubblica Amministrazione e l’eliminazione di molti passaggi burocratici attraverso le conferenze dei servizi. Oggi, nella Toscana che immagino, è indispensabile che la Pubblica Amministrazione adotti un nuovo atteggiamento, è necessario che le Istituzioni si aprano a un confronto serrato e continuo con le imprese per capire i loro reali bisogni ed è essenziale che gli uffici pubblici diventino come ‘consulenti’ per le imprese. In un’economia globale che corre sempre al massimo, le Istituzioni devono essere altrettanto veloci a dare le necessarie risposte alle imprese. In un sistema produttivo centrato sull’innovazione, la Pubblica Amministrazione non può limitarsi all’uso di carta e penna ma deve rendere digitali e trasparenti i processi, riducendone al tempo stesso i costi. In un mercato sempre più competitivo e ampio – conclude Burresi – le imprese hanno bisogno di tempi certi e procedure semplici per potere essere pronte ad investire e creare sviluppo”.