“Senza la riforma avremmo avuto solo tagli, con la riforma diamo un futuro al trasporto pubblico in Toscana”, così l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao ha aperto la conferenza stampa di presentazione dell’Intesa raggiunta con Province e Comuni nella Conferenza regionale dei servizi per il tpl.
“Solo il 6% dei lavoratori toscani usa il bus per andare a lavoro – spiega Ceccobao – e questo è un dato che deve assolutamente crescere. La riforma del tpl è nata dalla necessità di reagire ai tagli del Governo, e ci ha costretti a ripensare e ridisegnare un servizio che era diventato economicamente non più sostenibile, e poco aderente alle esigenze attuali dell’utenza. Per questo abbiamo mirato a potenziare i servizi urbani, quelli per i lavoratori pendolari e per gli studenti, abbiamo addirittura aumentato i servizi nelle città e vogliamo introdurre servizi innovativi per non lasciare isolate le aree a bassa domanda, le frazioni, i comuni montani. Grazie allo sforzo progettuale degli enti locali e della Regione, alla fine riusciremo a dare alla Toscana 100 milioni di km di rete bus, quindi oltre il 95% della rete attuale, con un risparmio di 50 milioni di euro”.
Ecco, in estrema sintesi, i principali risultati raggiunti grazie all’Intesa che è stata firmata venerdì scorso, 25 maggio, da Province e Comuni dopo la seduta conclusiva della Conferenza regionale dei servizi:
– garantita stabilità al sistema, salvato il trasporto pubblico locale. Un settore che rischiava il collasso viene messo in sicurezza per i prossimi 9 anni con un grande sforzo della Regione Toscana e degli enti locali che, di fatto, si sostituiscono al Governo.
– garantita una rete di 100 milioni di km, dunque solo leggermente inferiore a quella attuale di 105 milioni (oltre il 95%).
– garantite risorse per l’acquisto di circa 1000 nuovi bus. Ad oggi in Toscana circolano circa 3000 autobus, la cui età media è 12 anni. Grazie ai 30 milioni l’anno destinati dalla regione agli investiment in nuovi autobus, questa età media passerà da 12 ad 8 anni. Avere autobus nuovi porterà ad un notevole miglioramento nel comfort del viaggio ed anche ad una diminuzione del numero dei ritardi e delle soppressioni delle corse dovute al guasto dei mezzi.
– garantiti da Regione ed enti locali 195 milioni di euro per i servizi. Questa cifra, che rappresenterà il corrispettivo destinato al gestore del servizio di tpl, è stata raggiunta sommando ai 160 milioni di euro all’anno messi a disposizione dalla Regione altri 35 milioni degli enti locali.
– garantito un solo biglietto a tariffa integrata per autobus, tram, treni e traghetti. Sarà una novità che darà omogeneità ad un sistema fino ad oggi molto frazionato (sono 14 le diverse aziende che gestiscono il servizio di tpl via bus, cui si aggiungono biglietti diversi per treni, tram e traghetti).
– garantito il mantenimento o addirittura un rafforzamento del livello attuale dei servizi nelle città.
– garantite le corse extraurbane utilizzate dai pendolari.
– garatiti i livelli occupazionali, prevista la clausola sociale nel bando. Il problema occupazionale nel settore del tpl è dovuto a tagli nazionali, tuttavia la Toscana per tutelare i lavoratori inserirà nel bando per la futura gara europea ad ambito unico la previsione di riassorbimento da parte del nuovo gestore dei dipendenti delle attuali aziende di trasporto pubblico.
L’Intesa ha aperto la strada a dei nuovi ‘progetti speciali’, che cambieranno il modo di pensare il trasporto pubblico in numerose realtà toscane:
– I binari del tpl: Si tratta del servizio extraurbano strutturato, che dovrà assomigliare ad un vero e proprio servizio ferroviario quanto a regolarità ed affidabilità. Sarà garantito nelle fasce orarie utilizzate dagli studenti e dai lavoratori pendolari ed in quelle a forte utilizzo.
– Lam: Le Linee ad alta mobilità (Lam), che funzionano con la cadenza e l’elevata frequenza di una vera e propria tranvia senza ritaie, sono già presenti a Prato e Pisa. Saranno confermate in queste due città dove hanno prodotto ottimi risultati. A Pisa si avrà un potenziamento, con l’avvio di una quarta Lam che collegherà la stazione di San Rossore, piazza dei Miracoli e l’ospedale di Cisanello. Le Lam saranno introdotte anche a Massa e Carrara, dove si avranno tre linee, una per unire le due città e due per collegare i due centri cittadini al mare.
– Il grande urbano di Pisa: A Pisa la riforma del tpl porterà, oltre al rafforzamento della Lam, anche l’ampliamento della rete urbana , che andrà ad abbracciare i cinque comuni della cintura pisana: Calci, Cascina, San Giuliano Terme, Vecchiano, Vicopisano.
– I ‘nodi’ di Firenze: Per alleggerire il carico di traffico sopportato dal centro di Firenze (oltre al completamento e all’ampliamento della rete tranviaria, sancito da un accordo specifico con il Comune di Firenze), sarà creata una ‘corona’ di 13 punti attorno alla città dove gli autobus extraurbani si fermeranno e le persone potranno scendere e salire sul servizio urbano, che avrà una frequenza elevatissima e sarà più veloce grazie ad un maggiore numero di corsie preferenziali. Ecco i nodi dove si attesteranno i bus extraurbani: Castello, Due Strade, Europa, Galluzzo, Leopolda, Libertà, Montelungo (zona Fortezza da Basso), Peretola, Ponte a Greve, Puccini, Rovezzano, Salviati e Villa Costanza nel Comune di Scandicci.
– Progetti speciali per le aree a domanda debole: Nelle zone di montagna e nelle aree con scarsa utenza la Regione insieme con gli enti locali e le Comunità montane hanno previsto l’istituzioni di servizi flessibili, che le amministrazioni locali gestiranno in maniera flessibile individuando le forme più adatte alle specificità del territorio (servizi a chiamata, buono taxi, ecc). In questo modo viene garantita la mobilità anche in questi casi (piccole frazioni, case isolate, ecc) dove il servizio si configura più come un servizio sociale che come un servizio strutturato di tpl. Saranno interessate da progetti di questo tipo Lunigiana, Garfagnana, Montagna Pistoiese, Mugello, Valdisieve, Chianti, Casentino, Val di Cecina, Val di Cornia, Elba e Amiata.