“Il turismo è la prima industria della nostra città. Siena ha bisogno di un piano strategico e di un piano operativo che, insieme, consentano di definire strategie, azioni e progetti per dare solidità e vivacità ad uno dei motori della nostra economia. E’ indispensabile la collaborazione di tutti, degli operatori del settore e delle istituzioni a partire dal Comune”. Con queste parole Franco Ceccuzzi è intervenuto ieri, lunedì 14 gennaio, durante l’iniziativa sul turismo svoltasi a Palazzo Patrizi, alla quale erano presenti anche Alessandro Mugnaioli, coordinatore del Comitato Avanti Siena e Fabio Taiti, docente di politica economica e marketing del turismo.
Turismo, un settore fondamentale per Siena “Il turismo – ha detto Mugnaioli – è un settore che esporta, il valore del lavoro e servizi, importando clienti/consumatori. Il tessuto economico turistico senese è ben radicato in città, questo determina che l’intera produzione resta nel territorio, consentendo un incremento del Pil di 2,3 punti rispetto al valore della produzione. La capacità recettiva della città, oggi, è di 7665 posti letto al giorno, quindi la potenzialità annuale è pari a 2,8 milioni di visitatori annui, a fronte di una presenza reale di circa 1,2 milioni di turisti. L’obiettivo è quello di incrementare le presenze annuali, incidendo sulla capacità di spesa quotidiana dei turisti, che oggi è pari a circa
80 euro al giorno”.
500mila euro della tassa di soggiorno da destinare alla promozione “Per fare questo salto di qualità – ha proseguito Mugnaioli – occorre investire su marketing e comunicazione, a cui potremo destinare, come inizio, almeno un terzo delle risorse della tassa di soggiorno. Si tratta di progetti da costruire insieme a tutte le associazioni del settore e le istituzioni nel tavolo dell’Osservatorio Turistico di Destinazione, rilanciando anche il brand ‘Terre di Siena’, insieme a tutti gli altri comuni della provincia di Siena. E’ indispensabile allestire un’
agenda annuale di eventi i sostenuti da un adeguato supporto organizzativo e di comunicazione. Nello stesso modo l’accoglienza dei visitatori e la fruibilità della città meritano un Ufficio Turistico ricco di strumenti informativi moderni e la creazione della Siena Card per la promozione e vendita di servizi turistici e beni in forma sinergica. Dovremo pensare, poi, a progetti di co – marketing e fund raising, per valorizzare le eccellenze artistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche senesi” e progetti di alleanze con altre destinazioni turistiche.
“Per affrontare i tanti competitori che si presenteranno sul mercato dopo la crisi – ha detto Taiti – sarà necessario avere un pensiero strategico e non solo atti congiunturali. Prima di tutto dovremo scegliere quali dovranno essere i nostri clienti nei prossimi anni e sulla base di questo costruire strategie adeguate. Fondamentale, anche per una città dai mille tesori come è Siena, sarà recuperare quel senso di unicità e inimitabilità che la contraddistingue, per raccontarla e renderla ancora
più attrattiva”.
Avvicinare Siena al mondo con infrastrutture migliori “Strategia e operatività – ha aggiunto Ceccuzzi – sono due facce della stessa medaglia, entrambe indispensabili per rilanciare il turismo. Tra le strategie c’è il miglioramento delle infrastrutture, perché nei prossimi anni, dovremo far in modo che si possa arrivare a Siena prima e meglio. Su questo fronte credo che si debba scongiurare la chiusura dell’aeroporto di Ampugnano, che può aiutare a far crescere anche un certo turismo ‘di nicchia’”.
Vincere la sfida di Siena 2019 “Siena capitale della cultura 2019 – ha concluso Ceccuzzi – è la sfida che deve ‘accendere’ l’orgoglio di tutta la città. Siena può uscire trasformata e rafforzata da questo percorso, anche per gli effetti positivi che esso potrà avere sull’economia e sull’occupazione. Il commissariamento, purtroppo, ha affievolito l’entusiasmo che stava crescendo, ma il lavoro sta andando avanti, con serietà e passione, e quando Siena avrà di nuovo una guida in Comune, tutti potremo dare un contributo a questa impresa.
Un ruolo decisivo lo avrà il Santa Maria della Scala che vogliamo torni ad essere il cuore pulsante di un distretto culturale, da trasformare, in un luogo da dove la cultura parte e ritorna: dalle mostre, ai progetti sull’arte contemporanea. In questo senso dovremo lavorare per pedonalizzare tutta l’area del Duomo e avremo bisogno di vincere le resistenze del governo per spostare finalmente nell’antico Spedale la Pinacoteca nazionale. Dovremo poi valorizzare il nostro patrimonio enogastronomico, a partire magari da quello vitivinicolo che, in Siena, può trovare la città espressione e simbolo di un territorio, da questo punto di vista, senza eguali al mondo”.