“Il sistema sanitario toscano è stato colpito dai tagli lineari del governo che penalizzano le regioni virtuose, senza intervenire su quelle che non hanno bilanci certificati, caratterizzate da spesa fuori controllo e bassa qualità delle prestazioni. Occorre prendere atto che sarà necessaria una riorganizzazione profonda per continuare a garantire un servizio di qualità, che abbia al centro il diritto alla salute. Passa da qui la possibilità di continuare ad avere un sistema sanitario di alto livello in provincia di Siena, con una rete ospedaliera integrata, con una politica ispirata da principi di solidarietà tra i territori. Un processo che dovrà coinvolgere tutte le componenti della sanità: i professionisti, i medici di base, il volontariato ed il terzo settore, le associazioni, i cittadini e le istituzioni locali”. Con queste parole Franco Ceccuzzi, candidato a sindaco alle primarie del centrosinistra è intervenuto ieri, venerdì 11 gennaio, al circolo Arci di Fontebecci, all’iniziativa dedicata alla sanità e al Policlinico Le Scotte. Un incontro caratterizzato da tanti interventi da parte dei cittadini, che è stato aperto da Jacopo Armini, sindaco di Monteroni d’Arbia e presidente della società della salute, che sta seguendo i lavori di un forum dedicato alla sanità e all’ospedale senese.
“Occorre trovare uno strumento – ha detto Ceccuzzi – che, senza costi di gestione, unisca i comuni e prenda il posto della società della salute. La gestione associata di sanità e sociale è un momento irrinunciabile per rispondere ai bisogni dei cittadini, per ‘tenere insieme’ ospedale e territorio. È in questa fase difficile che si deve collocare un piano di rilancio e di modernizzazione del Policlinico Le Scotte, che sia fondato su una programmazione condivisa tra le due aziende, la Regione, l’Università, la città ed il territorio, le parti sociali e tutti i dipendenti per ritrovare quel senso di appartenenza fondamentale per un servizio fondato sull’attenzione alla persona ed ai suoi bisogni. Un piano che confermi e rilanci il ruolo centrale del Policlinico nell’area vasta, che rafforzi le due inscindibili vocazioni di primo livello, per una popolazione di almeno 120mila abitanti, e di alta specializzazione per sviluppare un’attrattività su base nazionale, che sostenga i punti di eccellenza e recuperi le aree critiche. Il primo livello non è separabile dall’alta specializzazione sia per non allontanare i servizi di base dai cittadini, sia per non compromettere la qualità complessiva dell’ospedale, che necessita di avere tutto il processo formativo dei professionisti. Tutto questo avrà successo solo se in futuro si punterà sul merito, sulla professionalità, per superare le rendite di posizione e le ingerenza della politica”.
“Alle istituzioni locali – ha concluso Ceccuzzi – spetta rappresentare la popolazione e i suoi bisogni, controllare la qualità del servizio ed il conseguimento degli obiettivi aziendali in relazione ai piani sanitari varati.
Un esempio positivo è offerto dal documento approvato dalla conferenza dei sindaci alcuni mesi fa in cui si affrontavano, in quindici punti, questioni essenziali per avviare un progetto di sviluppo dell’azienda ospedaliera.
Sarà interessante confrontarlo quanto prima con il prezioso ed inedito lavoro di ricognizione svolto dal direttore generale, Pierluigi Tosi. Un approccio innovativo dal quale è auspicabile che si possano mettere in moto processi concreti e utili per l’azienda. Una spinta che vada nella direzione dell’intensità di cura e che, proprio per questo, necessita di un grande sostegno della città”.