Dopo l’allarme lanciato, anche negli ultimi giorni, dal mondo agricolo per denunciare i danni causati dalla fauna selvatica all’agricoltura e alle aziende del senese, i due parlamentari del Pd Susanna Cenni e Luigi Dallai, hanno chiesto al Governo, depositando una risoluzione urgente in commissione agricoltura alla Camera a prima firma Cenni, di intervenire con risorse e strumenti di contrasto chiari ed efficaci per mettere fine all’annoso problema dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole di qualità.
“Non scopriamo oggi il tema sul quale personalmente mi impegno da anni – precisa Susanna Cenni, parlamentare democratica, membro della commissione agricoltura della Camera e prima firmataria della risoluzione – Come noto già dalla scorsa legislatura è stata depositata anche una proposta di legge in materia. Ma adesso l’urgenza della questione non è più rinviabile. Il Mipaf deve occuparsi senza se e senza ma del tema con serietà e soprattutto in maniera rapida ed efficace. Per questa ragione abbiamo chiesto al Governo di intervenire con risorse e strumenti rispetto a un’emergenza denunciato dal mondo agricolo e dalle istituzioni locali e regionali toscane. La crisi è pesantissima, cerchiamo di non lasciare nei guai chi con fatica sta cercando di tenere e garantire occupazione ed export. Le cose da fare sono semplici: monitorare e certificare i dati, aggiornare gli strumenti di indennizzo dei danni o attingendo al fondo di solidarietà o supportando forme assicurative. E anche aggiornare i protocolli con Ispra e i tempi di intervento degli enti locali per le azioni di prelievo della fauna in sovrannumero senza scaricare il problema e le tensioni sulle province o sugli ATC e sviluppare azioni di prevenzione. Lo si può fare con una intensa giornata di lavoro mettendo assieme a un tavolo gli attori interessati”.
“I danni causati all’agricoltura e da alcune specie di fauna selvatica o inselvatichita – spiega Luigi Dallai, parlamentare del Pd – hanno assunto dimensioni allarmanti, con gravi ripercussioni che incidono inevitabilmente sui bilanci economici delle aziende agricole. Secondo le stime prodotte da alcune associazioni di categoria le perdite economiche si aggirano intorno ad oltre 70 milioni di euro annui. In realtà siamo di fronte a una palese difficoltà di avere a disposizione dati ufficiali e aggiornati. A livello nazionale infatti non esiste ad oggi un “data base” complessivo con dati qualitativi e quantitativi di un fenomeno che ha colpito e colpisce in particolare alcune regioni, come la Toscana, il Piemonte e la Liguria. Rispetto alla gravità del fenomeno gli enti locali e regionali toscani hanno segnalato l’entità dei danni prodotti da cinghiali e caprioli e richiesto, anche su scala europea, di adeguare le normative e i regolamenti in materia di gestione della fauna selvatica. Attraverso l’attività parlamentare, stiamo cercando di attivare un osservatorio permanente e di promuovere ulteriori strumenti finanziari e fiscali, a partire dall’utilizzo del Fondo di Solidarietà nazionale per l’agricoltura, per risarcire gli agricoltori e le piccole aziende agricole che vedono compromesso non solo il loro reddito, ma anche le loro produzioni di qualità ed eccellenza”.