Cenni e Fiorio (Pd): “Tracciabilità fiscale e del prodotto per salvaguardare il tartufo, eccellenza del nostro territorio”

onorevole del Pd Susanna Cenni

Tracciabilità fiscale e del prodotto, promozione territoriale, salvaguardia dei terreni tartufigeni e liberalizzazione della ricerca del tartufo. Sono questi i temi che sono stati affrontati nei giorni scorsi, durante l’incontro che si è tenuto presso la Provincia di Siena con i deputati Massimo Fiorio e Susanna Cenni – firmatari della proposta di legge recante disposizioni in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi – e l’assessore provinciale all’agricoltura, Anna Maria Betti, il sindaco di San Giovanni d’Asso, Michele Boscagli, l’associazione nazionale Città del Tartufo, e i rappresentanti delle associazioni dei tartufai senesi, ma anche di altre importanti realtà Italiane. La proposta di legge, di cui l’onorevole Fiorio è il primo firmatario, è stata discussa già in alcune audizioni alla Camera dei Deputati, alle quali erano presenti anche le associazioni.

 

“L’incontro di oggi – commentano Susanna Cenni e Massimi Fiorio – è servito per entrare nel merito di alcuni aspetti già emersi nell’audizione svolta alla Camera dei Deputati alcune settimane fa e per ascoltare le proposte, i suggerimenti e le esigenze di chi da anni svolge un importante ruolo attorno alla coltivazione e raccolta del pregiato tubero. I rappresentanti delle associazioni di tartufai che erano presenti all’incontro, si sono dimostrati soddisfatti di quanto contenuto nella nostra proposta di legge, ma non sono mancate delle legittime puntualizzazioni, che cercheremo di tenere in considerazione vista l’esperienza di assoluta eccellenza delle Terre di Siena. Attualmente, purtroppo, non c’è una normativa aggiornata che definisca in modo chiaro come deve essere gestita l’intera filiera del tartufo, lasciando purtroppo ampi spazi al possibile ingresso di varietà non territoriali e a comportamenti fiscalmente ed economicamente discutibili. L’attuale legge, infatti, prevede che il commerciante possa autofatturare il proprio prodotto senza necessariamente indicarne il luogo di provenienza, eliminando così ogni elemento di tracciabilità e di garanzia della qualità e della provenienza del prodotto”.

 

“Un altro elemento importante che è emerso dall’incontro – sottolineano i due deputati – riguarda la tutela del territorio, e soprattutto delle aree tartufigene, che rischiano di essere danneggiate da una raccolta non regolarizzata. Il tartufo, ha svolto è può ancora svolgere un importante ruolo di comunicazione e di valorizzazione del territorio, ma proprio per questo richiede credibilità per l’intero settore, professionalità dell’intera filiera, dal tartufaio al commerciante, fino a chi lo acquista, esigendo certezza di informazioni su identità, provenienza e qualità. Modificare il regime fiscale rappresenta il primo passo per andare in questa direzione”.

 

Al termine del confronto i rappresentanti delle associazioni hanno consegnato ai due deputati presenti un documento che riassume le loro esigenze e quelle del tartufo, per supportare l’iter che dovrà affrontare la proposta di legge. Altri incontri sono previsti nelle prossime settimane, per tenere vivo il confronto tra le associazioni dei tartufai e le figure politiche e istituzionali che si stanno occupando della questione.