Intervento di Marco Goracci, segretario generale Filctem Cgil Siena sulla Rcr: “Appena il tempo di togliersi l’abito delle occasioni speciali, indossato da Rcr per la cerimonia inaugurale del nuovo mega-forno 5, e nella grande industria colligiana del cristallo è subito sciopero. Un’ora di fermata dimostrativa iniziata con il turno notturno di venerdì e che terminerà lunedì con l’astensione dal lavoro di tutto il personale giornaliero. Quale è il motivo della repentina iniziativa di protesta indetta dalla rappresentanza sindacale? Un solo semplice motivo – spiega Goracci -, la sorpresa post-pasquale che la dirigenza ha voluto riservare ai lavoratori: dopo aver magnificato l’impegno dei dipendenti per gli sforzi fatti in questi anni, i sacrifici sofferti con il massiccio ricorso alla cassa integrazione e l’incessante collaborazione per il conseguimento di quell’inversione di tendenza rispetto ai dati negativi del passato, come sottolineato proprio dalla direzione al cospetto delle autorità istituzionali appena tre giorni fa, è stato comunicato alla Rsu che l’azienda non intende onorare i propri impegni nel pagare una parte del salario accessorio ai lavoratori”.
“Lavoratori – prosegue la Cgil -, è bene ricordarlo, che nel 2009, proprio per dare il loro fattivo contributo, decisero con grande sofferenza di ridursi la busta paga tramite il taglio netto delle loro quattordicesime e spostando alcune voci retributive sul salario variabile. Per tutto ringraziamento, i vertici di Rcr hanno fatto sapere invece che i sacrifici non sono finiti e che dovrebbero essere ancora una volta i lavoratori a finanziare ulteriormente il risanamento aziendale rinunciando ad un’altra parte del salario. E’ senz’altro il caso che la dirigenza Rcr ritorni immediatamente sui propri passi, evitando nel prossimo futuro di ripetere iniziative così maldestre. Intanto un buon segnale di distensione e trasparenza potrebbe essere quello di rivelare a coloro che i sacrifici li hanno fatti davvero a quanto ammontano i compensi di cui godono i massimi dirigenti, soprattutto in rapporto allo stipendio, già ridotto, di un qualsiasi altro lavoratore”.