Questa notte si è verificato l’ennesimo dramma annunciato al Carcere di Ranza, a San Gimignano. Un detenuto, un ragazzo tossicodipendente rinchiuso nel settore dei reati comuni, dopo essersi ferito con un utensile affilato, avrebbe dato fuoco alla sua cella. Il pronto intervento della Polizia penitenziaria ha evitato il peggio. Un poliziotto è comunque rimasto intrappolato nel fumo e salvato dai suoi colleghi, attualmente è ricoverato per intossicazione presso l’ospedale di Poggibonsi; a lui e alla sua famiglia va tutto il nostro sostegno, come a tutto il personale del carcere.
Abbiamo appreso la notizia questa mattina alle 9 dal nostro delegato RSU, Pietro Boi, che ha soccorso il collega durante il turno di notte. Siamo rimasti attoniti, mentre distribuivamo i volantini proprio contro la “spending review”, la manovra sulla revisione della spesa pubblica che sta varando il governo Monti, davanti all’ospedale di Siena, luogo simbolo dove si ripercuoteranno i tagli alla sanità.
Siamo molto preoccupati per quello che continua ad accadere sotto gli occhi di tutti al Carcere di Ranza, l’ennesimo segnale di una situazione più volte denunciata che da troppo tempo è difficile da gestire con le risorse a disposizione. Mancanza di personale e sovraffollamento, oltre che carenze strutturali a cui sopperire, come quella dell’acqua, con l’intervento di altre istituzioni (Comune di San Gimignano), sono i mali di questo ente pubblico.
La FP-CGIL, assieme al personale in servizio, vuole continuare a denunciare i rischi e il disagio lavorativo di tante persone che operano da troppo tempo ormai in condizioni non più tollerabili. I tagli previsti dalla revisione della spesa aumenteranno il divario tra la mancanza di personale e il sovraffollamento dei detenuti. Questo istituto, come altri istituti di pena – ma possiamo ormai parlare di tutto il pubblico impiego – soffre dei tagli del Governo che agiscono irrazionalmente come una scure anche sulle normali funzioni dello Stato e in questo caso mettono a rischio l’incolumità dei lavoratori.
La “spending review” diminuisce i diritti del cittadino e allontana i servizi dal territorio. Scompariranno presidi importanti di legalità. Nel nostro territorio sono a rischio di chiusura imminente le sedi dei Tribunali di Poggibonsi e Montepulciano e della Procura di Montepulciano e le sedi delle Agenzie Fiscali (resterà solo l’Agenzia delle entrate di Siena), con la chiusura certa dell’Agenzia del territorio che ha dato un contributo essenziale alla lotta del sommerso con la scoperta delle “abitazioni fantasma”. E’ anche prevista la chiusura del Provveditorato e l’accorpamento della Motorizzazione civile e dell’ACI PRA. Mentre già l’INPS ha avviato il percorso di fusione con l’INPDAP e si sta preparando a gestire l’emergenza degli esodati anche nel nostro territorio (vedi vicenda Monte dei Paschi). Senza dimenticare l’incertezza sul futuro della Prefettura e della Provincia di Siena. L’Amministrazione Provinciale, svuotata di funzioni e colpita da pesantissimi tagli al bilancio, potrà garantire con estrema difficoltà la qualità e quantità di servizi essenziali.
Questi sono solo alcuni esempi. Che cosa ci aspetta? La mannaia del Governo taglia in modo insensato ed iniquo le risorse destinate ai servizi pubblici, mina alla base le radici dello stato sociale, determina la condizione per una completa destrutturazione del servizio pubblico a vantaggio di privati senza scrupoli. Lo sciopero appare ormai inevitabile per evitare il collasso e continuare a dire sì alla lotta agli sprechi e a un finanziamento sicuro del pubblico, ma anche ad una difesa della qualità dei servizi e del loro mantenimento a favore del cittadino.
FP-CGIL Siena