Le imposte, i canoni, le tasse, quando rispettano i criteri di equità, sono un valore e ciascun cittadino, ogni impresa ha l’obbligo, ma soprattutto il dovere, di pagare fino all’ultimo centesimo, intensificando, se necessario, la lotta all’evasione ed all’elusione fiscale. Questa la necessaria premessa da fare. Negli ultimi anni la pressione fiscale sulle imprese è aumentata in modo esponenziale, non solo per la crescita delle tasse statali e delle accise, ma per tutta una serie di imposte indirette, balzelli e gabelle che le imprese si trovano quotidianamente a dover pagare. Vi risparmiamo l’elenco, che potrebbe essere lunghissimo.
Adesso però siamo arrivati al colmo e vogliamo raccontarvi l’ultimo balzello che è arrivato alle imprese e che riguarda il canone Rai. Precisiamo subito che nei casi in cui all’interno dell’azienda ci sia un supporto atto a ricevere il segnale televisivo e questo sia usato a fini commerciali è evidente che il canone debba essere pagato. La protesta che Cna e Confartigianato di Siena, Cna Grosseto e Cna Arezzo sono fermamente intenzionate a portare avanti riguarda invece i computer presenti nelle aziende ed utilizzati per gestire la contabilità e gli ordini e di conseguenza dotati di collegamento internet, necessario anche per la gestione della posta elettronica certificata e la firma digitale, strumenti necessari alla vita quotidiana delle aziende. Riteniamo dunque una vera e propria vergogna che su questi strumenti di lavoro e non di trastullo sia richiesto il pagamento del canone Rai (Euro 200.91), solo perché è teoricamente possibile ricevere in streaming il segnale televisivo attraverso i siti della Rai stessa. Addirittura dovrebbe essere pagato il canone sui monitor adibiti a video sorveglianza. A scanso di fraintendimenti, ribadiamo che la nostra protesta riguarda solo ed esclusivamente questa tipologia di pagamento e non altre, per le quali siamo convinti che debba essere pagato quanto dovuto alla Rai.
Le associazioni sono dunque fermamente convinte che debba essere intrapresa al più presto una battaglia e sono profondamente deluse dalla poca consistenza che sta caratterizzando l’azione delle associazioni nazionali. Per quanto in loro potere, chiediamo dunque alle Camere di Commercio, ai Parlamentari eletti nelle province di Siena, Arezzo e Grosseto, a tutti i rappresentanti delle istituzioni di supportare e sostenere le scriventi associazioni in questa battaglia di giustizia e legalità, evitando agli artigiani l’ennesimo balzello, questa volta veramente odioso e profondamente ingiusto, che va a sommarsi agli immani sacrifici di questi mesi che si sono inseriti nella terribile crisi che sta attanagliando l’Italia da anni.
Cna Siena, Cna Arezzo, Cna Grosseto, Confartigianato Siena