Coldiretti. Extravergine Toscano. Etichetta “senza inganni”

olio

Siena in prima fila per la lotta alla contraffazione dell’olio extravergine. “Vogliamo un’etichetta trasparente – spiega Fausto Ligas, presidente Coldiretti Siena – chiara, leggibile, facilmente riconoscibile dal consumatore, caratteri più grandi, più visibili gli olivicoltori. Dopo l’approvazione all’unanimità del Consiglio Regionale della Toscana della mozione a sostegno della “legge salva olio” ottenuta grazie al presidio di fronte alla sede della Giunta, e l’introduzione delle norme contenute nel decreto sviluppo che consentono di riconoscere gli oli extravergini di origine estera spacciati come italiani o venduti come tali, ma che hanno subito illecitamente processi di raffinazione e deodorazione, siamo pronti a portare al traguardo una legge di “giustizia” nei confronti del consumatore e dei produttori.Pretendiamo l’approvazione di quelle norme sull’etichettatura trasparente contenute nella proposta di legge salva-olio Made in Italy, ormai non è più procrastinabile”.

Dopo i tanti casi che, in questi mesi, si sono avvicendati sulle pagine di cronaca, a partire proprio dal maxi sequestro nel senese di 8 milioni di tonnellate di olio d’oliva ottenuto da illecita miscelazione con materie prime di categoria inferiore o con altra provenienza geografica, e gravissimo, da ultimo, l’arresto da parte della Guardia di Finanza di un funzionario della sede fiorentina dell’Ispettorato per la tutela della Qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del ministero della Politiche agricole, nell’ambito dell’inchiesta su olio extravergine tagliato con quello straniero, perché preannunciava i controlli dell’Ispettorato, è evidente a tutti la carenza di strumenti normativi anti-tarocco a tutela dell’agroalimentare. “Sotto accusa è anche – commenta Massimiliano Volpone, direttore Coldiretti Siena – la mancanza di trasparenza visto che quattro bottiglie su cinque di olio extravergine in commercio contengono miscele di diversa origine, per le quali è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate. Questo avviene nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva”. La scritta, infatti, è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Agricoltori senesi e toscani, che insieme valgono 70 mila aziende, 15 milioni di piante e 100 milioni di produzione, si danno appuntamento alla stazione Leopolda martedì 2 ottobre (ore 10) per il convegno dal titolo “Extravergine Toscano. Etichetta “senza inganni” promosso da Coldiretti in collaborazione con il Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine Igp. insieme agli oltre 500olivicoltori toscani che arriveranno da ogni provincia della regione, ci sarà il Presidente Nazionale di Coldiretti, Sergio Marini e, tra i relatori Giuseppe Quattrocchi, Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Firenze; Cesare Patrone, Capo del Corpo Forestale dello Stato; Gen. Cosimo Piccinno, Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute e Col. Fabrizio Martinelli, Capo Ufficio Tutela Uscite e Mercati della Guardia di Finanza a conferma dello stretto rapporto tra mondo agricolo e organi di controllo e di tutela.