Pensava di aver ormai messo a segno il colpo, prefigurandosene i frutti, quando gli uomini della Squadra Mobile di Siena lo hanno raggiunto e bloccato in tangenziale, lungo la corsia sud, poco prima dell’uscita Siena Ovest, alla guida di un’autovettura nuova fiammante appena ritirata dai saloni di una concessionaria a nord della città. Poco dopo Ferragosto, alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva, all’autoconcessionaria erano arrivati dei messaggi di posta elettronica, con i quali il mittente, presentatosi come un 44 enne della provincia di Grosseto, si era dichiarato interessato ad acquistare un’autovettura nuova che la concessionaria aveva disponibile in “pronta consegna”. La trattativa, favorita evidentemente anche dall’interesse della concessionaria di incrementare i numeri di vendita in periodo di crisi, era proseguita sempre per posta elettronica e l’acquirente era riuscito anche a spuntare dall’originario prezzo di 18.500 €uro dell’automobile uno sconto di ben 4.000 €uro, venendogli riconosciuta la possibilità di fruire di una particolare campagna promozionale offerta dal marchio del noto costruttore di autovetture. Fissato il prezzo di acquisto del mezzo a 14.500 €uro, l’acquirente aveva chiesto di pagare l’intero importo accedendo ad un finanziamento della cui pratica si sarebbe occupata la concessionaria stessa attraverso una società finanziaria collegata al marchio della casa automobilistica. A questo punto, l’acquirente, ancora per posta elettronica, aveva inviato tutti i documenti necessari a chiedere il finanziamento, compresa la documentazione a prova di disponibilità di reddito sufficiente a garanzia del debito. Quando la relativa istruttoria si era conclusa favorevolmente, la concessionaria aveva immatricolato l’autovettura.
Tutto sarebbe filato liscio se gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Siena non avessero accertato che tutta la documentazione fornita per ottenere il finanziamento era falsa. Il 44 enne della provincia di Grosseto presentatosi come acquirente dell’autovettura, infatti, benché persona realmente esistente, era all’oscuro di tutto ed i documenti d’identità con le sue generalità inviati alla concessionaria erano falsi; false erano anche le “buste paga” dimostrative del reddito percepito a garanzia del finanziamento ottenuto.
I poliziotti hanno atteso che l’autovettura, pronta per essere consegnata, venisse ritirata in concessionaria e sono intervenuti. Alla guida c’era G. G., pregiudicato 41 enne napoletano, che aveva in tasca una patente di guida falsa, recante la propria fotografia, ma le generalità dell’ignaro acquirente 44 enne della provincia di Grosseto. Di fronte alle evidenze, l’uomo non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità e gli uomini della Squadra Mobile di Siena lo hanno arrestato in flagranza di reato per truffa aggravata, falso, sostituzione di persona, ed uso di atto falso. L’autovettura, che, se non fosse stata recuperata, sarebbe stata venduta a prezzo vantaggioso prima che si scoprisse che nessuno avrebbe ovviamente mai pagato le rate del finanziamento per essa stipulato, è stata sequestrata ed affidata in custodia alla concessionaria presso cui è stata fraudolentemente acquistata.
L’arrestato, che è emerso essere stato già individuato responsabile di fatti analoghi in provincia di Arezzo ed in provincia di Cremona, è ora al carcere “Santo Spirito” di Siena a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di turno Dr. Nicola Marini, mentre sono in corso indagini per accertare se sia lo stesso che ha compiuto azioni dello stesso tipo presso altre concessionarie in città ed in provincia.