Lo scorso dicembre lo stato di agitazione del personale del Comune di Siena era stato revocato dalle organizzazioni sindacali e dalla RSU dopo la sottoscrizione di un verbale nell’ambito della procedura di raffreddamento e conciliazione davanti al Prefetto di Siena e a fronte degli impegni presi dall’Amministrazione Comunale di Siena.
“Ma il 26 febbraio scorso – spiegano CGIL FP, CISL FP, UIL FPL, DICCAP SULPM e la RSU – abbiamo dovuto richiedere alle parti firmatarie del verbale di raffreddamento e conciliazione un incontro urgente di verifica degli impegni sottoscritti, visto il persistere delle difficoltà da parte dell’Amministrazione Comunale nella certificazione del rispetto del patto di stabilita’ interno 2012 e soprattutto delle sempre persistenti criticità nelle risposte e nelle prospettive di riorganizzazione dei servizi e delle correlate erogazioni del salario accessorio. La richiesta è stata onorata solo da Sua eccellenza il Prefetto (senza la parte datoriale) in un incontro che non ha portato comunque a nessuna soluzione”.
“A questa situazione di estrema difficoltà e disagio – continuano i sindacati e la RSU – si sono aggiunti atti formali dell’Amministrazione che a nostro avviso pregiudicano le corrette relazioni sindacali tra le parti. Un atto unilaterale del 5 marzo 2013 che con decorrenza gennaio 2013 ha sospeso alcune indennità del salario accessorio, peraltro sancite nell’ambito della contrattazione decentrata di Ente e per le quali abbiamo già inoltrato formale richiesta di ripristino. Due giorni dopo, con decorrenza 6 marzo 2013, ci è stata data comunicazione del conferimento degli incarichi di Posizione Organizzativa. Atto legittimo dell’Ente ma sottoposto per norma contrattuale alle procedure di informazione preventiva e, se richieste da parte sindacale, delle successive procedure concertative. Procedure formali evidentemente omesse di cui si chiede l’immediato ripristino”.
“Questo atteggiamento incomprensibile che potrebbe nascondere una chiara volontà di delegittimazione del ruolo di rappresentanza del sindacato – sottolineano le rappresentanze dei lavoratori – rischia solo di penalizzare economicamente i dipendenti; anzi, rischia di metterli gli uni contro gli altri, partendo dalla amara considerazione che ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi non ci sono risposte su un salario accessorio che deve compensare tutti quegli istituti incardinati su prestazioni già effettivamente svolte sia nel 2012 che da inizio 2013”.
“Semmai ce ne fosse bisogno – concludono CGIL FP, CISL FP, UIL FPL, DICCAP SULPM e RSU – rimarchiamo l’alto senso di responsabilità e di disponibilità che ha da sempre caratterizzato e caratterizza il servizio svolto dai lavoratori, personale che non merita assolutamente questo trattamento”.
Qualora le procedure obbligatorie di conciliazione e di raffreddamento del conflitto non risultassero proficue, i sindacati e la RSU hanno già annunciato che si riservano di attivare nei termini e nei modi previsti dalle leggi e dagli accordi vigenti la proclamazione di altre forme di protesta.