Intervento del consigliere comunale del Pd Giancarlo Meacci che ha votato no al bilancio consuntivo.
E’ veramente singolare che dopo la votazione in consiglio comunale invece di affrontare la questione del bilancio si continui a strumentalizzare la vicenda, mistificando la realtà e dimostrando un totale disprezzo per legittime preoccupazioni.
Per quanto mi riguarda, con il mio voto a favore di un rinvio e di un approfondimento, ho semplicemente cercato di affermare la necessità di costruire un atto corretto sia da un punto di vista amministrativo che tecnico.
Le dichiarazioni fatte nei giorni precedenti dal sindaco e dal vice sindaco dimostrano, se mai ce ne fosse bisogno, che le perplessità e le preoccupazioni erano presenti e fondate. A fronte di ciò sarebbe opportuno chiedersi perché non è stato ricercato il dialogo, ma si è preferito lo scontro e soprattutto la drammatizzazione!
Vorrei far notare ai cittadini che il rinvio non comportava automaticamente l’ arrivo del commissario, come era stato sbandierato, e che l’approvazione di un atto con la copertura finanziaria certa e’ unanimemente ritenuta un dovere amministrativo ed etico.
Il presunto legame del rinvio (io continuo a chiamarlo così perché e’ chiaro che una volta chiesto il rinvio il voto negativo era una conseguenza logica!) con le nomine degli amministratori in banca, a mio avviso, è incomprensibile.
Non ho problemi a dichiarare che non riesco a provare entusiasmo per delle scelte che, a parte l’innegabile esperienza del presidente, non sembrano rispondere né a requisiti di particolare competenza (non basta essere genericamente dei professori per conoscere una banca), né a particolari doti di autonomia e di attaccamento alla banca.
Così come non ho remore a dire che il concetto di “discontinuità ” tanto decantato non mi sembra un valore, soprattutto quando e’ invocato da chi ha gestito in prima persona la vita politica cittadina negli ultimi venti anni.
A questo proposito invito tutti a rileggere la rassegna stampa relativa ai principali eventi della banca ( acquisizione Antonveneta, Banca 121ecc.) per rendersi conto di quanto il richiamo alla discontinuità nasconda il fatto di non assumersi responsabilità .
Ma detto questo, e non l’ho mai nascosto, se il bilancio non avesse presentato dei dubbi lo avrei votato!
Dovrebbe essere un diritto di un consigliere comunale, e di ogni persona, poter dissentire su un argomento ed essere d’accordo su un altro.
Diffiderei di quelli che assentono sempre e su tutto: di solito o sono pavidi, o sono minacciati o rassegnati.
Sembrerebbe opportuno, anziché continuare a perseguire la strada della contrapposizione e della rottura con l’ obiettivo, nemmeno troppo nascosto, di giungere ad un punto di non ritorno affrontare la questione di merito per trovare le soluzioni che consentano a tutta la maggioranza di votare un bilancio tecnicamente ineccepibile, abbandonando di conseguenza la minaccia di catastrofi e commissariamenti.