Inizia cosi l’intervento di Daniele Pracchia, direttore di Confcommercio Siena
“E’ importante ora che si eviti l’aberrazione amministrativa e che in tempi rapidi si metta mano ad una normativa ponte che leghi il decreto Salva Italia con i provvedimenti che il riordino delle province mettono in atto già dalle prossime settimane – dice Pracchia – Insomma, sarebbe davvero assurdo che non si potessero mantenere le giunte provinciali e gli organi della provincia. Se manteniamo l’ente e non andiamo verso un riforma, le funzioni devono essere svolte a pieno. Così come è incredibile che si riducano le province sul lastrico in seguito ai tagli”.
“La nostra richiesta a tutte le forze politiche presenti in parlamento e che sono espressione del territorio è quella di fare pressioni perché si rimetta indietro l’orologio rispetto a tutto il percorso di trasformazione delle province”.
“La riforma degli enti e la razionalizzazione sono – continua Pracchia – Ma, come abbiamo già avuto modo di dire, prima di intervenire sul bosco bisogna fare pulito nel sottobosco. E per noi la Provincia è un albero che non va tagliato. Troppi e troppo importanti sono i servizi che offre. Dobbiamo evitare in ogni modo di vedere territori diventare periferici, più poveri, senza servizi, a fronte di un centralismo dilagante e di uno strapotere dei territori più numerosi.
“Il provvedimento del governo era demagogico e assolutamente inutile, aggiungeva solo confusione, senza nessun beneficio, senza nessun vantaggio. Semplicemente perché i vantaggi non c’erano”.
“Un provvedimento – fa notare Pracchia – nato sull’onda di antipolitica e della situazione di crisi generale che viviamo. Le province ne sono diventate il capro espiatorio. Molte delle funzioni che svolgono sono davvero molto importanti ma poco considerate perché non sono a contatto diretto con il cittadino. Ma in realtà: la manutenzione delle strade, la pulizia in caso di neve, la manutenzione delle scuole, il coordinamento territoriale, il coordinamento per la promozione culturale, la gestione dell’ambiente e poi – davvero fondamentali – il mercato del lavoro e la formazione, sono tutte materie di competenza provinciale”.
“L’efficienza dei servizi è ciò che connota la qualità della vita di un territorio – conclude Pracchia – Ogni riforma che voglia inseguire l’efficacia deve tenere in considerazione la realtà. Nessuna riforma potrà nascere con tagli verticali costruiti a tavolino. Perché non riorganizzare organismi di secondo livello come Ato, Consorzi di Bonifica ecc..Partiamo da qui”.