Formazione professionale, politiche del lavoro, sviluppo economico: dopo questa ‘spending review’, chi si interfaccerà con imprese e cittadini su questi temi? Oltre la Provincia, quali altre funzioni territoriali saranno spostate, costringendoci a trasferte e trafile a distanza? Se lo chiede Confesercenti Siena, interpretando il sentimento di migliaia di imprese, preoccupate per la caotica smobilitazione che di giorno in giorno si profila per il territorio senese. “Le misure rimesse da Monti all’esame del Parlamento questa estate non puntano più di tanto a ricercare sprechi, privilegi, sacche d’improduttività, ispirandosi piuttosto al principio del taglio lineare – osserva il Direttore provinciale, Valter Fucecchi – Con l’Amministrazione provinciale sparirà da Siena un interlocutore che di fatto resterà comunque necessario: gli adempimenti che fino ad oggi portavano un esercente o un cittadino a rapportarsi con la Provincia non verranno meno, e per provvedere dovremo recarci, o prendere contatti, con uffici e funzioni che non sappiamo dove saranno localizzati”.
Per Confesercenti è una situazione paradossale nella quale lo Stato si allontana dalla gente, senza che questo permetta effettivamente un risparmio per lo Stato. Osserva ancora Fucecchi: “lo scorso mese la Regione non ha lesinato il massimo premio di produttività a 37 dirigenti ed altro personale della propria struttura, per milioni di euro complessivi. Siamo davvero certi che era questa la mossa più opportuna? Non ci pare che la revisione della promozione turistica adottata dalla Regione sia a tutt’oggi un esempio-modello di gestione pubblica centralizzata. Ci preoccupa la prospettiva che questa centralizzazione possa far scuola sulle altre funzioni territoriali strategiche. E su temi come la formazione professionale, che nel contesto generale che ci attendono saranno ancora più fondamentali di prima”.