E’ forte la preoccupazione di Confindustria Siena e ANCE Siena sulla situazione che sta attraversando il settore edile, in particolare sul territorio. In ultimo per gli effetti dell’IMU che sta pesando in maniera drammatica sui bilanci delle imprese come su quelli delle famiglie; un cappio al collo per tutti ma in particolare proprio per l’edilizia che vede colpito dall’imposta il “bene merce” rappresentato dagli immobili costruiti e non venduti. Una iniquità che contribuisce alla flessione del settore immobiliare con effetti devastanti sul comparto delle costruzioni.
Confindustria e ANCE Siena ritengono per questo indispensabile un rapido intervento normativo che ripensi l’imposta IMU nel suo complesso, ne escluda l’applicazione sui fabbricati invenduti delle imprese edili almeno per un periodo di cinque anni dalla ultimazione così da non penalizzare l’investimento in abitazioni, riveda al contempo l’aggiornamento delle Rendite Catastali con riferimento al reale valore di mercato degli immobili e infine ridisegni le nuove regole della legge di stabilità che, per l’IMU 2013, hanno previsto che l’aliquota base sia interamente incassata dallo Stato privando così le amministrazioni oltre che delle risorse anche della possibilità di effettuare adeguamenti mirati.
In questo quadro e pur consapevoli dello sforzo richiesto, Confindustria e ANCE lanciano un appello ai Comuni della provincia, non solo perché non applichino incrementi rispetto all’aliquota base del 7,6 per mille, ma utilizzino invece la possibilità prevista dall’art. 13 (comma 9bis) del dl 201/2011 per una consistente riduzione dell’IMU in particolare sugli immobili invenduti delle imprese edili.
Un appello per un gesto di responsabilità verso la situazione di profonda crisi e di lungimiranza per la tenuta stessa del settore.