Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi sulla crisi che sta investendo il comparto turistico nel nostro territorio, anche i dati sulle presenze nei musei, anche se riferiti al 2010, non fanno che confermare come senza un ripensamento collettivo della promozione e dell’accoglienza il futuro del settore possa seriamente mostrarsi a rischio. Per la sezione Turismo di Confindustria Siena le motivazioni vanno certo ricercate nella generale crisi economica, in particolare quella italiana, ma non solo. Pesano altri fattori quali il ritardo di reazione alla prevedibile flessione degli elementi di “attrattività” basati sulla storica “rendita di posizione”, legata a paesaggio, cultura e tradizione e la generalizzata riduzione del tempo dedicato alle ferie dove la raggiungibilità rappresenta oggi una discriminante competitiva fra territori, per cui strade ad alta percorrenza e treni veloci, magari un aeroporto per l’aviazione generale, in una offerta integrata, siano risposta alle esigenze del turismo che vogliamo, non quello “mordi e fuggi”.
Per questo è necessario aprirsi ad una progettualità nuova, leggere in prospettiva il cambiamento ed a questo adattare l’accoglienza come la promozione: programmare dunque sul medio periodo “eventi” qualitativamente come organizzativamente “innovativi”, nonché comunicare in modo efficiente, efficace e mirato, su scala mondiale. C’è bisogno di allungare la stagionalità e per questo di adattare professionalità e qualità nelle strutture, di veicolare al fine con decisione una “rinnovata” proposta culturale, paesaggistica e del buon vivere.
Insieme al privato occorre però anche il concorso del pubblico. Con le altre Associazioni, in tema di “tassa di soggiorno” la sezione Turismo di Confindustria Siena ha infatti chiesto che una quota fosse destinata a sostenere la promozione, in linea con la previsione legislativa (art. 4/1 DL 2011/ n. 23 sul federalismo Fiscale municipale). Se la provincia di Siena ha registrato nel 2011 circa 5milioni di pernottamenti, applicando per tutte le strutture una “addizionale” di 0,50€ per ognuno, risulterebbero disponibili circa 2 mil€ al netto delle varie esenzioni; una cifra che, anche se in parte, gestita con professionalità e selettività da un unico Soggetto (operatori privati, pubblico/privato) potrebbe permettere risultati necessari al recupero e quindi allo sviluppo di questa importante leva economica del territorio.
La sezione Turismo di Confindustria Siena si rende con questo disponibile a scendere sul terreno delle proposte concrete per il rilancio del Settore attraverso un “salto di qualità” i cui effetti positivi non saranno limitati ai soli operatori ma a beneficio dell’intera collettività.