“Tornare a pensare a come realizzare una società più giusta, e non solo efficiente. Deve essere questa la domanda alla base del congresso che ci attende nei prossimi mesi”. Sono state queste le parole di Gianni Cuperlo, deputato del Partito democratico, che oggi, sabato 24 agosto, è stato ospite della Festa democratica di Siena, nonostante il maltempo che si è abbattuto sul capoluogo toscano nel pomeriggio. Il parlamentare ha affrontato, insieme ad Andrea Biagianti, responsabile enti locali del Pd provinciale senese, alcune tematiche nazionali, tra cui il congresso, il futuro del Governo Letta e la crisi economica del Paese.
“È stata una grande stagione di feste – ha detto Cuperlo – nonostante i grandi problemi che abbiamo vissuto in questi mesi. Siamo di fronte a fenomeni che ci fanno pensare che la democrazia di questo Paese ha bisogno di quelle riforme che in questi anni non siamo riusciti a mettere in pratica. La stagione delle feste ci dice che c’e un Pd attivo e vivo, che ha voglia di partecipare e di confrontarsi. Il congresso è un’opportunità per affrontare la discussione della cultura politica e dell’identità del nostro partito, e per ricollocare il nostro progetto nella società dei prossimi anni”.
“In questi giorni – ha detto ancora Cuperlo – sulla questione della condanna di Silvio Berlusconi alcuni editorialisti hanno ironizzato sull’unità inaspettata della posizione del Pd. Non c’è da meravigliarsi, siamo di fronte a una questione di principio e nessuna motivazione può mettere in discussione il principio di legalità e dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Berlusconi è stato condannato per un reato grave e in ragione di questa condanna il Senato della Repubblica, di cui è membro, dovrà votare la decadenza dalla sua carica di senatore. Terremo la barra dritta, perché è un principio e perché siamo convinti che il consenso dei cittadini non può essere subordinato ad altri poteri. Voteremo per la decadenza consapevoli delle conseguenze ma vogliamo vivere in una democrazia vera. Penso che dobbiamo avere fiducia e che saremo in grado di spiegare al Paese le ragioni della nostra posizione, riuscendo anche a ridare alle persone la fiducia nella politica”.
“Spero – ha aggiunto Cuperlo – che il nostro sia un congresso partecipato, vivace, vivo dal punto di vista del dibattito, ma dove ciascuno si senta libero di scegliere la piattaforma politica che ritiene più idonea per il Partito democratico. Questo momento di libertà deve essere anche l’elemento che guida la scelta delle regole. Non credo che un partito possa essere ridotto alle dimensioni delle sue regole. Un partito politico è la funzione che si candida a svolgere in un paese, il senso di comunità che riesce a costruire. Abbiamo dato vita a un’identità complessa che oggi è chiamata a definire se stessa. Dobbiamo fare un congresso non solo per eleggere un nuovo segretario ma per raccontare al Paese chi siamo, e per fare questo è necessario partire dalla giusta premessa, chiedendosi dove siamo oggi. Siamo al sesto anno della crisi più grave dell’ultimo secolo e dalla crisi si esce con un cambiamento profondo. La domanda per un partito politico non è se la crisi finirà, ma quale mondo uscirà da questa crisi. Se per anni la politica rimanda le decisioni a domani e quel domani non arriva mai, non ci si può stupire se subentra un sentimento di rabbia e di esasperazione. Penso che dobbiamo partire da qui se vogliamo mantenere un legame con il nostro popolo, parlando delle questioni sociali ed economiche veramente importanti per i cittadini. Solo mettendo questi temi al centro del congresso potremo recuperare l’identità del Pd, ridefinire il ruolo della politica e ridare forza alla democrazia”.