Dalla Regione Toscana 100 milioni di euro per le Scotte

Gennaro Groppa

 

policlinico delle Scotte di Siena

policlinico delle Scotte di Siena

SIENA Riprende quota la possibilità di una profonda ristrutturazione dell’ospedale delle Scotte. Ne ha parlato lunedì sera il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che in un incontro tenuto nel corso della Festa dell’Unità nei giardini della Lizza, intervistato dal vicedirettore del Gruppo Corriere Stefano Bisi, ha riaperto a questa possibilità. L’idea era stata lanciata un anno fa dal sindaco di Siena, Bruno Valentini, che aveva parlato di una vera e propria rottamazione del policlinico. Dalla Regione Toscana, già dodici mesi or sono, si erano detti possibilisti attorno a questa opportunità. Lunedì sera la conferma. Enrico Rossi ha infatti ricordato il rinnovo delle strutture ospedaliere già avvenuto in regione negli ultimi anni. Ai quattro nuovi ospedali già realizzati potrebbe quindi aggiungersi quello di Siena. Mentre a Livorno, dove il primo cittadino è un grillino, sembrano essere sorti problemi per arrivare alla realizzazione di una nuova struttura.

Alle Scotte potrebbe essere realizzata una profonda ristrutturazione. “Ci sono alcuni reparti nuovissimi – ha ricordato Rossi – e anche il pronto soccorso è di recente realizzazione. Per il resto potremmo studiare come fare per apportare modifiche e innovazioni in altre parti del policlinico”. Il presidente di Regione, che ha recentemente ricevuto l’ok dal segretario del Pd e presidente del Consiglio Matteo Renzi per un secondo mandato alla guida dell’ente, strizza quindi l’occhio a questa possibilità. E Valentini, seduto in prima fila ad ascoltare le sue parole, sorride. Le risorse, a sentire Rossi, ci sono: parlare di un ospedale nuovo e più moderno quindi si può.

“Studiamo un piano – ribadisce Rossi – e per me se ne può parlare già a partire da domani”. Il dibattito quindi in città ripartirà attorno a questo tema. La sanità è un po’ fiore all’occhiello toscano per Enrico Rossi, che tra l’altro fu assessore proprio con questa delega prima di diventare governatore regionale. “Se quello che abbiamo fatto noi lo avesse fatto una qualche regione tedesca si parlerebbe di innovazione, modernità e di una grande operazione”, ha polemizzato e puntualizzato Rossi, che ha difeso a spada tratta gli ospedali regionali ed il sistema sanitario toscano.

“Vorrei che con l’assessore Luigi Marroni, il direttore dell’azienda ospedaliera universitaria senese e il sindaco di Siena trovassimo un modo per riorganizzare e ristrutturare l’azienda sanitaria. Occorrono un centinaio di milioni e io dico che ‘se il sindaco chiama, la Regione risponde’. Credo che Siena abbia ‘specialistiche’ che la rendono molto competitiva, mentre dovrebbe essere più competitiva su alcune specialità generaliste. Gli ospedali toscani restano i migliori d’Italia e il livello della sanità della nostra regione resta buona. Di fronte ai tagli di questi ultimi anni, noi pur intervenendo sulla spesa corrente abbiamo comunque fatto degli investimenti. Questo ci consente oggi di avere ammodernato gli ospedali della nostra regione, che sono ancora i migliori d’Italia, potendo contare su tre grandi policlinici che sono al top”.

Nel dibattito c’è stato spazio anche per altri temi inerenti il territorio. Da una promozione turistica regionale che “negli ultimi anni ha un po’ risentito della scarsezza di risorse disponibili”, alla via Francigena “sulla quale abbiamo fatto un grande lavoro anche assieme al sindaco Valentini e che certamente darà i suoi buoni risultati in futuro” (adesso il percorso toscano della via Francigena è totalmente fruibile e completamente messo in sicurezza). E poi le strade e le ferrovie: “Per quanto riguarda la Siena-Firenze nei prossimi giorni incontrerò Pietro Ciucci, presidente dell’Anas, per chiedergli di completare l’intervento. Con trenta milioni circa siamo in grado di sistemare la strada in condizioni accettabili. Sul fronte ferroviario, da ottobre sarà riattivata la linea Grosseto-Siena, mentre dobbiamo puntare a realizzare il raddoppio del Granaiolo-Empoli, per il quale occorrono circa 50 milioni. Abbiamo la necessità, nel nostro Paese, di modernizzare le ferrovie dopo un ventennio in cui non si è speso un euro per venire incontro alle esigenze della maggior parte dei cittadini”. Fino al sogno senese di diventare la capitale europea della cultura nel 2019: “Noi abbiamo fatto tutto il possibile affinché questo possa avvenire – ha dichiarato Rossi –. Ci siamo impegnati a fondo e ora non ci resta che attendere il risultato finale che conosceremo ad ottobre. Noi tutti ci auguriamo che Siena possa vincere questa sfida”.