Si rinnova a Siena l’amicizia e anche la collaborazione tra Italia ed Inghilterra. Succede al convegno di Pontignano, giunto ormai alla sua ventunesima edizione: un fine settimana di incontri e discussioni sul futuro di questi due Paesi e dell’Europa. Un anno fa arrivarono Monti e Napolitano (oltre a Prodi, Amato e la Fornero), quest’anno è stata la volta di Enrico Letta. E il presidente del Consiglio non è riuscito a sottrarsi alla classica contestazione di una cinquantina di studenti che lo attendevano ieri pomeriggio all’ingresso del rettorato dell’Università in Banchi di sotto. Il premier è arrivato qualche minuto dopo le 17 a bordo di un’auto blu ed ha velocemente preso la via del rettorato. Ma quei pochi secondi sono bastati a far scandire ai cinquanta contestatori lo slogan: “Noi la fiducia non te la diamo”. E poi ancora: “Contro il governo dei padroni lotta di classe e rivoluzioni”.
Sventolavano la bandiera del gruppo universitario Link Siena e alcune bandiere rosse tenute da giovani studenti. Ben visibili alcuni striscioni apposti dagli stessi studenti: “Siamo l’alternativa alla trojka” e “Le vostre soluzioni allettanti sono solo tagli e bavagli”. Accolti da fischi, sempre da parte dei soliti cinquanta contestatori, anche il sindaco di Siena Bruno Valentini ed il vice-sindaco Fulvio Mancuso, arrivati a piedi da Palazzo comunale in Piazza del Campo. Un paio di contestatori hanno urlato loro: “Vergogna, la crisi del Monte dei Paschi pagatela voi”. Tantissimi fischi anche all’arrivo di Giuliano Amato.
L’amministratore delegato del Monte dei Paschi Fabrizio Viola arriva quando la contestazione è già scemata: l’incontro nell’aula magna del rettorato sta per iniziare, allora l’ad della Banca Mps torna suoi sui passi e imbocca la piccola salita che porta verso l’ingresso secondario dell’ateneo.
Giorno di lutto La terribile tragedia di Lampedusa è ben presente nei pensieri di tutti i presenti. E allora non appena il rettore dell’ateneo cittadino Angelo Riccaboni prende la parola è proprio questo il primo argomento toccato. “Voglio ricordare questo terribile evento”, dice, parlando in inglese. E chiede alla platea un minuto di silenzio. La tragedia verrà poi ricordata anche dal premier Letta e da Lord Chris Patten. “Un anno fa – ricorda Riccaboni – eravamo proprio qui con il presidente Napolitano che parlò del tema dell’immigrazione”. Poi Riccaboni chiude il suo saluto: “Sono molto contento della presenza qui a Siena di Enrico Letta. Voglio ringraziarti, Enrico, per tutto quello che stai facendo per il Paese e per l’Europa”.
Il premier Enrico Letta era presente a Siena sia in quanto presidente del Consiglio che in quanto chairman del convegno, carica nella quale è succeduto nel dicembre scorso a Giuliano Amato: “E’ l’unico incarico che ho deciso di mantenere quando sono diventato presidente del Consiglio. Mi sono invece dimesso da ogni altro incarico”, dice Letta. Erano presenti a Siena anche il ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Maria Chiara Carrozza ed il ministro del lavoro e delle politiche sociali Enrico Giovannini.
Il sindaco Prende la parola Bruno Valentini, che parla in italiano. La due giorni del convegno analizzerà quest’anno il tema del welfare ed è su questo che si concentra il primo cittadino. Parla di “nuova democrazia del welfare”, poi di “disoccupazione giovanile arrivata a livelli insostenibili” e di quanto “l’Inghilterra si è impegnata su questo tema dal diciottesimo secolo in avanti”. “Il welfare – afferma il sindaco – è importante anche per combattere l’euroscetticismo e l’impatto pesante della crisi sulla disoccupazione. La famiglia diventa ormai l’unico ammortizzatore sociale. A Siena la crisi sociale è stata innescata da quella economica, anche qui si manifesta l’incompiutezza e la difficoltà di portare avanti politiche del welfare in un momento come questo. A noi – conclude il sindaco – servono risorse e strumenti per politiche di welfare attive e valide”.
Temi Crisi, austerità, attenzione ai giovani, lavoro, formazione, euroscetticismo, spesa pubblica, debito, crescita lenta: sono questi gli argomenti toccati da Lord Chris Patten che ha disegnato lo scenario economico attuale europeo.
“Una vergogna” Grande silenzio non appena Enrico Letta prende la parola. Inizia il suo discorso parlando della tragedia di Lampedusa e riprende le parole di Papa Francesco: “E’ una vergogna”, dice. “In questo giorno di lutto è coinvolta la popolazione italiana così come tutta la popolazione europea. Centinaia di persone hanno perso la vita in mare: quelle persone sono cittadini italiani. E’ un dramma, questo, al quale abbiamo voluto dedicare un lutto nazionale e la nostra massima attenzione. Questa giornata non può passare invano o con una riflessione superficiale. Io dico: mai più, servono ascolto e alleati per affrontare insieme la questione”.
Poi Letta abbandona la sua lingua madre e inizia a parlare in inglese: “L’Unione Europea ha bisogno del Regno Unito. Sono lieto che il primo ministro Cameron abbia annunciato che il suo Paese sarà presente all’Expo di Milano del 2015”. Poi parla di crescita e progettualità, “nella speranza di poter parlare di dati migliori tra dodici mesi”. Chiude con un pensiero per Siena: “Siamo in una delle più straordinarie città d’Italia e in una delle migliori università del Paese, insieme a Pisa…”.
(dal Corriere di Siena)