Su quali fondamenti economici o andamenti di bilancio è stata fatta la dichiarazione di Bersani di “affidare poteri commissariali” al presidente della banca, Alessandro Profumo, e al suo AD, Fabrizio Viola? Solo ieri in Assemblea i soci hanno approvato l’aumento di capitale obbligazionario a fronte dei cosiddetti Monti Bonds. Solo ieri i vertici aziendali hanno dichiarato un favorevole andamento della banca e un già previsto assorbimento nel bilancio 2012 delle perdite derivanti dalle operazioni su derivati, salite alla ribalta in questi giorni.
Quali altre eventuali valutazioni ha fatto, Bersani per una dichiarazione che pesa come un macigno su una Banca con 30 mila dipendenti e 6 milioni di clienti?
La Banca deve andare avanti nell’interesse della clientela, dei lavoratori, degli azionisti e della nostra città, cercando di superare questo momento di difficoltà, operando con trasparenza, impedendo strumentalizzazioni. La magistratura e gli organi di vigilanza devono procedere velocemente, senza aspettare le elezioni politiche, nell’interesse di una grande azienda e di una comunità che hanno bisogno di chiarezza. Invitiamo personaggi politici nazionali ad astenersi da ipotesi provocatorie quanto scellerate come quella del commissariamento, dettate probabilmente dall’urgenza di salvaguardare l’immagine di un partito cui appartengono molti attori protagonisti di questa vicenda. Non può bastare una generica dichiarazione di discontinuità a risolvere le evidenti responsabilità politiche dell’attuale crisi della Banca e della città. Le dichiarazioni di Bersani sono dettate solo dagli interessi elettorali del PD, mentre l’urgenza è tranquillizzare la clientela ed i mercati, per il bene della banca e di Siena.
Eugenio Neri