“Una decisione che ci lascia perplessi non meno di due mesi fa”. Così Maurizio Cipriani, Presidente di Asshotel Siena (la federazione albergatori aderenti a Confesercenti), commenta la delibera del 4 gennaio con cui la Giunta comunale di Siena è passata dal preambolo ai fatti sulla imposta di soggiorno, programmandone l’applicazione a partire dal mese di marzo. “Alle perplessità di fondo sull’opportunità di introdurre questo prelievo in un momento come questo si sono aggiunte quelle per il metodo con cui l’Amministrazione comunale ha gestito il confronto, tenendo conto che la base di partenza era stata un repentino cambio di rotta rispetto agli intendimenti espressi fino all’estate scorsa. A questo punto, ci chiediamo come e in che entità sarà attuato il recupero di risorse da destinare al turismo, visto che l’Assessore competente si è espresso in tal senso ma nella delibera non ne abbiamo trovato traccia. Qualora si tratti di una nostra svista saremo lieti di raccogliere indicazioni in proposito e di riavviare il confronto nel merito”.
Cipriani si dice poi perplesso per l’assenza di progressività nell’applicazione della tassa: “il Comune di Siena ha infatti scelto di gravare dello stesso ammontare tanto gli alberghi ad 1 stella che quelli a 4 stelle, ignorando di fatto come l’incidenza sia decisamente diversa tra le tipologie così raggruppate, e alterando almeno in parte la competizione tra strutture che, evidentemente, sono per loro natura portate ad adottare tariffe diverse”.
“Con questa decisione – aggiunge Sonia Pallai, responsabile Turismo di Confesercenti Siena – si certifica una congiuntura nella quale non solo si dileguano gli investimenti pubblici sulla promozione del turismo senese, ma addirittura si vanno a distogliere per finalità generiche parte dei già risicati introiti degli operatori. E’ difficile non temere che queste scelte possano avere ricadute su uno dei pochi settori che restano trainanti in questo territorio, e quindi sull’occupazione di quei cittadini che gli Amministratori dicono di voler tutelare. Tenendo conto che il primo di marzo è vicino, ci auguriamo che l’Amministrazione comunale si adoperi per informare in tempo utile le strutture ricettive sulle modalità pratiche di applicazione dell’imposta. E In secondo luogo, che coloro che incasseranno gli introiti da imposta di soggiorno ne facciano realmente un uso efficace nell’interesse generale”.