I dati riferiti ai tassi di disoccupazione, aggiornati al primo trimestre 2012, parlano di una crescita degli iscritti presso i Centri per l’Impiego, rispetto al primo trimestre dell’anno precedente, di circa 2.500 persone, pari al 12 per cento. Sul fronte dell’occupazione, nello stesso periodo, si è registrato un trend positivo per gli avviamenti al lavoro delle donne, soprattutto nel settore alberghi e ristoranti e commercio. Sulla tipologia di contratto, sono in forte diminuzione gli avviamenti a tempo indeterminato in tutti i settori, il tempo determinato è in lieve aumento mentre crescono i contratti atipici. Nel primo trimestre 2012, sono stati 575 i contratti trasformati a tempo indeterminato, di cui 104 erano con formula di apprendistato. Da notare, inoltre, come nell’edilizia si sia accentuata la sostituzione di contratti stabili con contratti precari, mentre nel lavoro domestico e dei servizi alla persona c’è un incremento di lavoratrici italiane rispetto agli anni passati.
Per quanto riguarda il ricorso agli ammortizzatori sociali, il quadro fornito dal convegno e aggiornato a novembre 2012 parla di 2 milioni e 750mila ore di Cig (Cassa integrazione guadagni), con un aumento del 2 per cento rispetto al 2011 e una tendenza generalizzata all’aumento in tutti i settori e, in particolare, nei comparti metalmeccanico, lapideo ed edilizia. La Cassa integrazione straordinaria ne rappresenta il 48 per cento, seguita da quella ordinaria (25 per cento) e in deroga (27 per cento). Entrando nel dettaglio, emerge che i lavoratori in Cigs, ad oggi, sono 1.052, diminuiti rispetto ai 1.560 del 2011; i lavoratori interessati da contratti solidarietà 1.509, cresciuti rispetto ai 1.080 del 2011, e 831 quelli in mobilità, aumentati rispetto ai 668 del 2011. Con questi dati, la percentuale dei cassaintegrati in provincia di Siena si pone in linea con il dato medio regionale – pari al 2,7 per cento – e ancora lontano da quello delle aree più in crisi della regione, quali le province di Pistoia, Arezzo e Livorno, dove questo dato oscilla fra il 3,6 e il 3,9 per cento, segnale di una “base di partenza” ereditata dagli anni precedenti e migliore della media.
Le azioni di formazione. Nel corso del 2011 sono state oltre 11mila le persone che hanno usufruito delle azioni di politica attiva del lavoro e formazione attraverso i Centri per l’Impiego, di cui 1.230 lavoratori in Cassa integrazione in deroga. Tra le azioni messe a disposizione, vanno ricordati i colloqui di orientamento per una formazione individualizzata adeguata alle competenze professionali del disoccupato e del cassintegrato e promossa con corsi e altri strumenti, a partire dalla carta ILA, carta di credito prepagata. Nel 2011 sono stati 501 coloro che ne hanno usufruito, trovando un’occupazione a tempo indeterminato o determinato nel 60 per cento dei casi. Anche i corsi di formazione finanziata sono stati molteplici – 45 nel 2011 – fornendo competenze trasversali, dalla formazione linguistica e informatica alle competenze specialistiche in diversi settori. Non sono mancate, poi, iniziative verso gli occupati, quali corsi per imprenditori e operatori nel turismo e nel manifatturiero, e corsi per disoccupati. I risultati, visibili nel medio periodo, indicano che il 74 per cento di coloro che hanno frequentato un corso di formazione trova, poi, un’occupazione. I tirocini per l’avviamento al lavoro, rivolti ai giovani, sono stati quasi 300, mentre oltre 6.700 persone si sono rivolte allo Sportello donna e 443 sono stati coloro che hanno usufruito di interventi e azioni di formazione professionale a favore di disabili.
“Di fronte a un mercato del lavoro in continua trasformazione e a un riordino delle Province incerto e caotico – commenta l’assessore provinciale alla formazione e al welfare, Simonetta Pellegrini – è a rischio una pianificazione seria e concreta su temi fondamentali per lo sviluppo economico di un territorio, quali il lavoro e la formazione. Queste politiche devono essere sviluppate seguendo la programmazione di indirizzo e monitoraggio della Regione, ma in bacini di area vasta che devono essere governati da enti eletti e non di secondo livello. I presidi territoriali, infatti, sono fondamentali per combattere la crisi con azioni mirate e attente alle singole peculiarità. In questi anni – aggiunge Pellegrini – la Provincia di Siena ha promosso azioni di formazione con corsi mirati, anche individuali, tesi a favorire la riqualificazione professionale e l’accesso al mondo del lavoro. Sono cresciute le azioni per il sostegno all’autoimprenditoria, usufruite soprattutto da donne e giovani, e questo spiega la tenuta dell’occupazione giovanile in provincia di Siena nel contesto generale della crisi, come confermato anche dalla statistica pubblicata nei giorni scorsi sul Sole 24 Ore. Oggi l’incertezza del futuro delle Province mette a rischio tutto questo e serve una riflessione seria, dove anche noi vogliamo portare un contributo, a partire da questo convegno”.
Il sostegno della Provincia di Siena al tessuto economico senese e nella gestione delle crisi aziendali è stato un altro tema al centro del convegno, con il contributo dell’assessore provinciale Tiziano Scarpelli. “In questi anni – ha detto Scarpelli – l’amministrazione provinciale ha promosso una serie di protocolli tesi a favorire l’accesso al credito delle imprese, anche con il supporto di Fises. Abbiamo portato avanti azioni di attrazione di risorse ed energie sul nostro territorio, attraverso i poli di innovazione e il bando Terre di Siena Creative; promosso una semplificazione amministrativa, attraverso il coordinamento provinciale dei Suap, ed economica, costruendo un’unica agenzia socioeconomica del territorio unificando dentro Apea tutte le esperienze precedenti. Sul fronte delle crisi aziendali, abbiamo attivato moltissimi tavoli istituzionali, altri tavoli politici e monitorato costantemente tutte le situazioni più critiche presenti sul territorio e anche quelle dove sembrano esserci elementi positivi, come il distretto della pelletteria. Lo scenario economico della provincia di Siena è molto complesso, ma abbiamo tutte le potenzialità per guardare al futuro con fiducia, puntando sui nostri punti di forza, dall’ambiente all’innovazione, dall’internazionalizzazione alla storia fino alla cultura e alle eccellenze qualitative, e affrontando quelli di debolezza, perché la crisi possa essere un’opportunità di rilancio”.
Il convegno è stato promosso dalla Provincia di Siena, Assessorato Formazione e lavoro, nell’ambito del Por – Fse 2007-2013.