Una delle tante tassazioni imposte dal Governo Renzi, che si aggiunge al resto dei tributi, l’IMU agricola, è una doccia fredda caduta sulle spalle dei nostri agricoltori, un settore trainante per la nostra economia.
Inutile spiegare come politiche del genere innescano delle ricadute negative in termini occupazionali e di investimenti in un contesto di crisi nel quale è difficile resistere.
Dal momento che il provvedimento legislativo adotta un metodo definito primordiale per il pagamento di questo balzello, ossia l’altezza della casa municipale, ignorando la logica dell’equità fiscale, alcuni comuni provano a non pagare questa imposta, spostando la sede legale sopra una certa quota.
Infatti che sotto i 280 metri sul livello del mare tutti devono pagare, dai 280 ai 600 sono esenti i coltivatori diretti o imprenditori professionali iscritti alla previdenza agricola e sopra i 600 non paga nessuno.
Molto più responsabile e serio era l’identificazione, in passato, di zone montane e quelle svantaggiate che prevedevano oltre ai disagi naturali anche quello del calo e dell’invecchiamento demografico o zone con condizioni economico agricole critiche, ma a questo governo interessa solo finanziare l’inesorabile crescita del debito pubblico imponendo imposte e tasse fuori da ogni logica.
A sostegno della forte azione dei Parlamentari di Forza Italia che nella Commissione Agricoltura spingono per la revisione delle procedure di determinazione e in attesa delle risposte che darà il Governo sull’interrogazione parlamentare, nella quale si chiedono spiegazioni e indicazioni sull’opportunità del provvedimento e sulla sua equità fiscale, caldeggiamo i Consiglieri comunali di nostro riferimenti e invitiamo tutti i comuni della nostra provincia a tentare di sottrarre i propri concittadini all’iniquo balzello approvando quei provvedimenti tesi a spostare “più in alto” la propria sede legale.
Forza Italia
Coordinamento Provinciale – Siena