Francesco Sossi, classe 1970, è il nuovo direttore di Coldiretti Siena. Arriva da Coldiretti Pistoia, federazione provinciale che, da maggio 2009, ha diretto dopo esser stato responsabile informatico, nella federazione provinciale di Roma, poi, nel 2001, coordinatore di comprensorio di tre uffici zona area Roma Sud: territorio esteso ed articolato, che dai Castelli Romani, patria della viticoltura laziale, arriva fino al mare. Un’esperienza formativa importante, da Roma a Pistoia, si è fatto conoscere e apprezzare per impegno, capacità e passione. “È un onore arrivare in una città importante come Siena, ricca di storia, tradizione, cultura e soprattutto di agricoltura. Arrivano dalle terre di Siena, infatti, i prodotti e le eccellenze più famose del “made in Italy” di qualità – spiega Francesco Sossi, direttore Coldiretti Siena – l’impegno è quello di lavorare per garantire e potenziare l’azione e le attività di Coldiretti, a partire dai progetti di Campagna Amica, di fatto già inseriti nel territorio provinciale e cittadino. Spero di riuscire a costruire un buon rapporto con gli imprenditori agricoli di Siena e provincia e di rafforzare quello già instaurato con i miei colleghi perché credo che solo attraverso un rapporto costante, di confronto e di scambio e, se necessario, anche di critica, si può crescere insieme e migliorare”.
Francesco Sossi sostituisce Massimiliano Volpone, un direttore molto amato e apprezzato soprattutto dalla base della federazione. “Ringrazio a nome di tutta la Federazione Massimiliano Volpone per l’ottimo lavoro svolto sul territorio – aggiunge Fausto Ligas, presidente di Coldiretti Siena – e faccio i miei migliori auguri di buon lavoro a Francesco Sossi, che saprà sicuramente portare a Siena una ventata di freschezza e novità con le sue idee nuove e giovani per un settore, come l’agricoltura, che è fondamentale per uscire dalla crisi. Oggi la Coldiretti si sta caratterizzando come una grande forza sociale e il nostro compito è quello di tutelare gli interessi dei soci. I coltivatori diretti sono diventati degli imprenditori agricoli, ma hanno bisogno di essere tutelati e difesi soprattutto nei confronti del falso made in Italy”.