Ma qual è l’immagine di Siena nel mondo? Può essere utile, in questo momento di dibattito su presente e futuro della nostra città, avere un punto di vista esterno, per sapere e capire che cosa gli stranieri pensano di noi.
Biancosunero, il “pensatoio” politico promosso da Roberto Guiggiani, lo ha chiesto a Fred Plotkin, giornalista e scrittore americano (anzi, newyorkese), grande conoscitore dell’Italia, e la risposta è sorprendente: il luogo ideale dove si viene ad imparare il buon vivere italiano e toscano.
”Quando il mondo si globalizza, sono sempre più indispensabili i posti dove si conservano le arti e i mestieri come si faceva una volta, dove la mano, l’occhio e l’intuito dell’uomo valgono di più di tecnologia – dice Fred Plotkin – Siena è un luogo privilegiato: ha la musica classica (Accademia Chigiana), l’enologia (sia all’Enoteca Italiana che nelle aziende agricole), i dolci e molto altro che può essere insegnato al mondo. Essere padroni di questi mestieri (che producono cose che le macchine e i computer non riusciranno mai a fare ad un livello di alta qualità) vuol dire avere qualcosa di valore che può essere insegnato e tramandato solo sul posto. Le regioni e le città italiane possono diventare scuole dove il mondo può venire e pagare per istruzione su come vivere bene usando le mani e la creatività, ma solo se gli italiani vorranno essere capaci di insegnare queste cose, grandi e piccole, che fanno parte del loro patrimonio. Voi italiani non lo sapete, e non ci credete, ma molti stranieri non sanno neppure come si lava e si stira davvero una camicia e invece ammirano come gli italiani di ogni genere sono coscienti dello stile e l’estetica di ogni cosa grande e piccola. Sono sicuro che verrebbero volentieri ad imparare anche questi aspetti quotidiani del vostro modo di essere. Siena ha il vantaggio di essere esattamente la città toscana che la gente si immagina. Può diventare il luogo ideale dove si viene ad imparare il genuino, il vero e lo speciale del vivere italiano e toscano. Se qualcuno mi dovesse chiedere come esprimere il mio concetto in poche parole, gli risponderei: ‘Meglio la cinta senese che la finta cinese!’ “.
Una battuta formidabile che può diventare un programma politico.