anno accademico
Nonostante l’assenza del Ministro Profumo con la relativa comunicazione ricevuta da tutta la componente accademica negli scorsi giorni via mail dal Rettore, la popolazione studentesca congiunta a quella dei lavoratori e dei precari ha manifestato il suo dissenso verso la politica di definanziamento, di privatizzazione e di mortificazione che questo Governo, in continuità con quelli che lo hanno preceduto, sta attuando nei loro confronti a partire dagli ultimi vent’anni. Le numerose assemblee informative svoltesi negli ultimi giorni all’interno di ogni polo didattico universitario e di ogni scuola, hanno raggiunto un obiettivo comune: presidiare l’entrata del Rettorato in occasione del 772° anniversario dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Siena. Anche questa volta la richiesta della piazza di manifestare il proprio dissenso all’interno di un luogo pubblico è stata respinta dalle forze dell’ordine, come lo è stata, da parte dei manifestanti, la tardiva proposta del Rettore di ricevere solo una delegazione di loro. Riteniamo, inoltre, estremamente pretestuoso il finto, nonché tardivo, interessamento da parte del Rettore nei confronti delle criticità esposte dalla piazza, scaricando su altri la responsabilità, esclusivamente sua, di non averci fatti entrare per aprire un confronto ed un dibattito al quale lui, come il Ministro Profumo, ha deciso di sottrarsi. Un segnale che come studentesse e studenti della città di Siena non possiamo accogliere che in modo totalmente negativo, non potendo non sottolineare come il Rettore Angelo Riccaboni abbia, con questo gesto, lanciato per il nuovo anno accademico un segnale sconfortante e di palese chiusura. Così il presidio si è trasformato in un corteo spontaneo che ha avuto come obiettivo quello di mettere a conoscenza della cittadinanza i problemi che stanno soffocando i diritti dell’intera popolazione studentesca. Non possiamo infine non ricordare come in quella piazza, oltre alle studentesse e agli studenti del mondo della conoscenza che da mesi stanno contestando gli enormi tagli del Governo Monti e quelli dell’amministrazione del nostro ateneo, fossero presenti anche molte lavoratrici e lavoratori come ad esempio “La Cooperativa Solidarietà” che, in scadenza di contratto, rischia di essere mandata a casa. A loro va la nostra solidarietà, assicurando la più totale opposizione a chiunque creda che per uscire dalla crisi in cui riversa il nostro Ateneo, proprio come il nostro Paese, l’unica soluzione sia l’innalzamento delle tasse, i tagli ai servizi e i licenziamenti del personale. La piazza a conclusione del corteo ha ritenuto necessario riunirsi in assemblea nell’aula Franco Romani del Plesso Didattico di S. Francesco, dove sono intervenuti numerosi rappresentanti dei movimenti che avevano preso parte al presidio e al corteo durante il pomeriggio. Riteniamo per tanto che l’assenza del Ministro dell’istruzione non ha fatto sì che gli intenti della piazza si sopissero anzi, ha confermato la nostra vittoria nel riuscire a tenere lontano dalla città di Siena, come già accaduto in tante altre città d’Italia, una figura certamente rappresentativa dell’attuale Governo ma che, come ha dimostrato la piazza di ieri, non è più tale per l’intero Paese. Nella difesa del posto di lavoro di decine di persone della cooperativa solidarietà e di tante altri lavoratori del nostro ateneo che si sono visti licenziati in questi anni come il personale della Sala Rosa, insieme alla triste vicenda del salario accessorio che ancora non trova la sua giusta soluzione, insieme alle meno recenti ma comunque altrettanto travagliate vicende che hanno colpito i collaboratori esperti linguistici, che il nostro Movimento ha deciso di trovare in essi i futuri obiettivi di una mobilitazione che non può e non deve fermarsi. Riteniamo come studentesse e studenti di avere il diritto ed il dovere di contrapporci a chi non solo rifiuta il dialogo ma vuole negarci la possibilità di essere protagonisti del nostro futuro e con esso ogni diritto all’istruzione e al lavoro. Per questo motivo abbiamo il dovere di resistere ancora un attimo in più.
Link Siena, Unione degli Studenti Siena, Rete della Conoscenza Siena