Il Consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena ha dato mandato al Direttore generale, Fabrizio Viola, di iniziare il necessario confronto con le Organizzazioni sindacali con l’obiettivo di raggiungere un accordo sull’attuazione di una piattaforma articolata di interventi in grado di incidere sulla principale componente dei costi, cioè le spese del personale, salvaguardando i livelli occupazionali.
La programmazione 2012 sconta gli effetti delle diverse manovre che hanno cambiato lo scenario previdenziale allungando notevolmente i tempi per maturare il requisito pensionistico, con i riflessi conseguenti sul processo di riduzione e ricomposizione degli organici che aveva consentito, negli anni scorsi, di abbassare in misura significativa la struttura dei costi.
Guardando infatti al Piano industriale 2011-2015, le sole minori uscite (450 risorse) per esodo negli esercizi 2011 e 2012 determineranno risparmi inferiori a quanto preventivato. Tenendo conto di questo e dell’esigenza di contribuire a riequilibrare il profilo economico del Gruppo, in un quadro ancora caratterizzato da difficoltà sul versante dei ricavi e del costo del credito, è necessario perseguire un obiettivo di riduzione delle spese per il personale di circa il 3%.
Le proposte, che riguarderanno tutti i dipendenti, dalle Aree professionali ai Quadri ed ai Dirigenti, seguono la decisione già assunta dal Cda di rivedere, sempre con l’ottica della razionalizzazione, il livello dei compensi delle posizioni dirigenziali.
Questa scelta si inserisce in un percorso attuato negli ultimi 3 anni, nel corso dei quali la fusione nel Gruppo di Banca Agricola Mantovana, Banca Antonveneta e Banca Toscana, l’eliminazione delle relative Direzioni generali, e l’incorporazione di Mps Banca Personale e Paschi Gestioni Immobiliari, hanno ridotto notevolmente il numero dei dirigenti (230 uscite) che sono oggi circa 500, con un posizionamento migliore della media del sistema nell’incidenza sugli organici complessivi (1,6% per Bmps contro 2,1%). L’ulteriore fase di riorganizzazione – che riguarda il perimetro complessivo dei dirigenti del Gruppo, compreso il Top management – porterà a contrattare riduzioni salariali sulla base di criteri di equità interna ed esterna.
Le proposte di contenimento dei costi per tutti i dipendenti (circa 31.000) – che possono comprendere anche la riduzione dell’orario di lavoro con l’adozione di eventuali ‘Contratti di solidarietà’ – saranno argomento di trattativa con le Organizzazioni Sindacali.