“Il nostro non è volontariato. Abbiamo lavorato e fatto gli straordinari sapendo che c’era un accordo preciso e che ci spettavano determinati compensi. E invece adesso ci dicono che quei compensi non ci sono e non ci spettano più e che dobbiamo restituire quei soldi, circa 3mila euro a testa. E’ inaccettabile. Abbiamo lavorato fino alle 4 di notte, andando in borghese a perlustrare zone dopo alcune segnalazioni dei cittadini”. Consiglio comunale di Siena: i consiglieri hanno da poco dibattuto dell’area di Colonna San Marco e di sicurezza in città quando, alle 10:35, si sentono i rumori di fischietti dai piani inferiori del palazzo comunale. Sono i dipendenti comunali (vigili, operai e dipendenti degli uffici) che stanno salendo le scale per intervenire nell’assise cittadina.
“Purtroppo – commenta il sindaco Bruno Valentini – questa amministrazione si trova a gestire una vicenda che non avrebbe mai voluto gestire e che arriva dal passato. Una vicenda di cui i lavoratori non sono assolutamente responsabili, o meglio sono la parte lesa. Sono passati ben sette anni da quando per la prima volta un funzionario del servizio ispettivo del Ministero aveva rilevato, a suo dire, delle irregolarità nella gestione delle ‘indennità speciali’ riconosciute ai nostri dipendenti. Da allora, però, non è stato fatto assolutamente niente e oggi ci troviamo con il Ministero delle Finanze, la Procura della Corte dei Conti Toscana e il Collegio dei Sindaci Revisori del Comune che ci delineano una strada strettissima da seguire nella quale la politica ha pochissimi, se non nulli, margini di manovra. Oggi i dirigenti del Comune sono obbligati a seguire la strada indicata da queste istituzioni, non per loro libera scelta, ma perché non possono fare altrimenti”.