Con l’obiettivo di favorire una mobilità sostenibile dal punto di vista ambientale, per migliorare la qualità della vita e l’attrattività turistica, la Giunta Comunale ha approvato le linee guida e l’ipotesi organizzativa per la redazione del Piano Urbano della Mobilità (PUM) e del Piano Urbano del Traffico (PUT), che saranno realizzati dai tecnici comunali. Si tratta di strumenti di pianificazione generale e di dettaglio sul versante della mobilità, dei trasporti e della viabilità, sia su scala urbana, sia a livello di area vasta, ormai indispensabili visto che l’ultima pianificazione risale al 2001.
<<In questa fase e per i prossimi mesi – commenta l’assessore ai Trasporti e al Traffico, Stefano Maggi – saranno coinvolte le categorie interessate e i Comuni limitrofi per individuare ed elaborare soluzioni progettuali funzionali a rendere più fluida la circolazione delle auto, dei veicoli a due ruote e dei mezzi pubblici, oltre a tutelare e incentivare la pedonalità e tutte le forme di “mobilità dolce”. Riteniamo, infatti, che questi siano temi strategici sui quali lavorare per migliorare la nostra vita quotidiana e qualificare, ulteriormente, le politiche turistiche e dell’accoglienza>>.
Secondo uno studio di Legambiente, Siena è prima in Italia per l’estensione della zona a traffico limitato (ZTL) in rapporto agli abitanti, ma è soltanto 60° nel rapporto fra zone pedonali ed abitanti. Da questo dato occorre partire per una riduzione del traffico nel centro storico. Negli anni scorsi gli uffici hanno già elaborato alcuni interessanti progetti per la mobilità e la sosta, che non sono poi stati applicati.
Il compito, ora, è quello di aggiornare e riunire tutto nella veste di un piano complessivo per arrivare a soluzioni pratiche, che considerino la mobilità come una rete complessiva del “muoversi” e che garantiscano una migliore accessibilità, non trascurando di intervenire sulle barriere architettoniche.
Il PUM, i cui riferimenti normativi sono costituiti dalla legge 340/2000, è uno strumento che i Comuni hanno a disposizione per definire una programmazione adeguata e rispondente al proprio sistema trasporti-territorio. Generalmente si riferisce a un arco temporale di 10 anni e contempla progetti infrastrutturali e innovazioni gestionali da attuarsi nel medio periodo.
Il PUT, invece, da coordinare con la più generale pianificazione urbanistica comunale, stabilisce l’attuazione di interventi di maggiore dettaglio, che possono essere realizzati nei due anni successivi alla sua approvazione.