“Il brevetto per l’identificazione genetica della razza suina Cinta senese rappresenta un risultato molto importante nel percorso teso a valorizzare le nostre produzioni tipiche e con esse il territorio, in termini di qualità, competitività e innovazione. A dare un valore aggiunto è anche il lavoro di squadra che ha coinvolto diversi soggetti, sotto il coordinamento dell’amministrazione provinciale”. Con queste parole il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini commenta il brevetto per l’identificazione genetica della razza suina Cinta senese presentato venerdì 4 aprile e messo a punto da Sèrge Genomics, azienda spin off dell’Università degli Studi di Siena, con il supporto del Consorzio di Tutela della Cinta senese e della Provincia di Siena.
“Attraverso esperienze come questa – aggiunge Bezzini – la ricerca genetica si mette a servizio di elementi e prodotti sinonimo di tipicità e qualità per un territorio, come lo è la Cinta senese per le Terre di Siena, e apre nuove frontiere su cui investire per guardare al futuro, puntando su innovazione e ricerca e sul binomio che unisce qualità del prodotto e qualità del territorio. Il nuovo strumento di identificazione, infatti, potrà aumentare la capacità competitiva delle nostre produzioni, contrastando in maniera concreta contraffazioni e alterazioni e valorizzando l’impegno per la sicurezza alimentare e la tracciabilità dei nostri prodotti a denominazione”.
“Il lavoro di squadra svolto per sviluppare questo progetto – conclude Bezzini – testimonia come ci sia spazio per l’innovazione e la ricerca anche nell’ambito agroalimentare e dello sviluppo rurale, unendo competenze, professionalità e risorse. Un esempio positivo che segue un altro risultato importante, quello dell’identificazione genetica del Dna della Vernaccia di San Gimignano, e che ha contato ancora una volta sul contributo di diversi soggetti, sostenuti dalla Provincia di Siena, e ai quali va un sentito ringraziamento: l’azienda spin off dell’Università degli Studi di Siena, il Consorzio di Tutela della Cinta senese, il Dipartimento di Scienze della vita dell’Ateneo senese e l’azienda Terra di Siena che ha messo a disposizione i campioni di prodotto da analizzare ai fini della ricerca”.